Il 6 maggio 2019 si è tenuto il tavolo tematico sul reclutamento nella scuola e la tutela del precariato, frutto dell'Intesa sottoscritta il 24 aprile a Palazzo Chigi fra il Governo e le Organizzazioni Sindacali.
Il MIUR ha confermato la volontà di eliminare la prova preselettiva per il personale docente con 3 annualità di servizio prevedendo anche una percentuale più ampia di posti riservati per il prossimo concorso ordinario (48.500 posti).
"La montagna ha partorito il topolino: la proposta di legge unificata sull'introduzione dell'insegnamento dell'Educazione civica a scuola è raffazzonata, per non dire indecorosa sia per l'impostazione che per l'organizzazione. Decisamente un testo legislativo da respingere al mittente".
È una bocciatura netta quella espressa dalla Gilda degli Insegnanti sul testo unificato elaborato dal Comitato ristretto della Commissione VII della Camera e approdato oggi in Aula a Montecitorio.
"Non c'è alcuna novità rispetto alle 'mille educazioni' che nel passato, e ancora nel presente, la politica scolastica e la società hanno scaricato sugli insegnanti laddove gli adulti non hanno più tempo per educare i giovani" attacca il sindacato che punta l'indice contro i tanti elementi di contraddittorietà destinati ad aumentare la confusione nelle scuole.
Oggetto: Nota Aran n. 2664/2019 del 04/04/2019 – Direzione Contrattazione I – UO Settori conoscenza.
In merito alla nota in oggetto le scriventi Organizzazioni sindacali manifestano il più totale dissenso di merito e di metodo.
Nel merito esprimono la seguente posizione:
La legge 228/2012 (legge di stabilità 2013) è intervenuta modificando parzialmente la disciplina relativa alla fruizione delle ferie del personale docente ed educativo.
In particolare, l'art. 1, comma 54, ha previsto che "Il personale docente di tutti i gradi di istruzione fruisce delle ferie nei giorni di sospensione delle lezioni definiti dai calendari scolastici regionali, ad esclusione di quelli destinati agli scrutini, agli esami di Stato e alle attività valutative. Durante la rimanente parte dell'anno la fruizione delle ferie è consentita per un periodo non superiore a sei giornate lavorative subordinatamente alla possibilità di sostituire il personale che se ne avvale senza che vengano a determinarsi oneri aggiuntivi per la finanza pubblica".
"L'unità del fronte sindacale non è in discussione: considerata la totale chiusura dimostrata finora dal Governo anche rispetto alla semplice apertura di un dialogo sulle nostre rivendicazioni, confermiamo tutte le iniziative di lotta previste dalla piattaforma comune stabilita in totale accordo da tutte le cinque sigle sindacali rappresentative".