“Se il decreto sui precari non approderà in Gazzetta Ufficiale a causa della cieca opposizione di qualche esponente del Governo, chiediamo la massima trasparenza sui nomi di questi ministri. Se il provvedimento naufragherà, saranno loro a doverne rispondere a una platea di migliaia di docenti precari”.
A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.
“Il decreto legge licenziato il 6 agosto scorso dal CdM con la formula ‘salvo intese’ - spiega Di Meglio ripercorrendo le tappe della vicenda - necessita della firma di tutti i ministri per poter essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. È bene sottolineare che il provvedimento in questione è la traduzione in atto legislativo dell’accordo siglato il 24 aprile scorso a Palazzo Chigi dal premier Conte e dal ministro Bussetti a nome di tutto il Governo. Ecco perché è doveroso che chi si rifiuti di firmare il decreto, sancendone quindi il fallimento, se ne assuma personalmente la responsabilità. Speriamo che almeno questa parte dell’accordo riguardante la stabilizzazione dei precari venga salvaguardata”.
Il coordinatore nazionale della Gilda non nasconde la preoccupazione per le ricadute negative che la mancata approvazione del decreto provocherebbe sul sistema scolastico: “Il rischio è di perpetrare un precariato che mortifica i lavoratori e danneggia gli studenti. Se il decreto si infrangerà tra i marosi della politica, a farne le spese sarà come sempre chi la scuola la vive e la costruisce ogni giorno”.
Roma, 9 agosto 2019