"Il ruolo dell'insegnante nella scuola della società liquida" è il titolo del convegno nazionale, organizzato dalla Gilda degli Insegnanti e dall'Associazione Docenti Art. 33, che si è svolto questa mattina a Roma in occasione della Giornata Mondiale dell'Insegnante.
L'iniziativa ha puntato i riflettori sulla crisi della professione docente alla quale concorre il grave fenomeno delle aggressioni compiute da genitori e studenti ai danni degli insegnanti. Episodi che sono il sintomo di una visione della scuola e dell'insegnamento come "servizio" alla persona in un sistema di tipo aziendalista cui deve corrispondere il "diritto al successo formativo".
Il convegno è stato l'occasione per aprire una riflessione sulla situazione attuale caratterizzata da una perdita progressiva di autorevolezza da parte dei docenti. Ecco, in estrema sintesi, gli interventi dei relatori intervenuti.
"Il governo del cambiamento dimostri di essere realmente tale abolendo il cosiddetto bonus del merito istituito dalla legge 107/2015 e stabilendo nella legge di Bilancio di destinare quelle risorse all'aumento degli stipendi dei docenti italiani per recuperare lo scatto di anzianità del 2013".
La richiesta indirizzata a Palazzo Chigi arriva dalla Gilda degli Insegnanti che torna così a sottolineare l'urgenza di colmare la forbice retributiva tra il personale della scuola, cenerentola del pubblico impiego, e le altre categorie di dipendenti della pubblica amministrazione.
"Il 31 dicembre prossimo scadrà il contratto - ricorda il coordinatore nazionale, Rino Di Meglio - e vorremmo un segnale concreto di rivalutazione del lavoro dei docenti e di discontinuità rispetto al passato.
"L'autonomia scolastica prima e la legge 107/2015 dopo hanno inferto ferite profonde al nostro sistema scolastico: è tempo che la politica si impegni in un'analisi concreta e seria per trovare una via di uscita.
Non chiediamo necessariamente un ritorno al passato, ma vogliamo che al futuro della scuola sia data una speranza di cambiamento".
Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, in un passaggio del suo discorso all'assemblea nazionale del sindacato in corso a Salerno.
"Il fatto che dei 57mila posti disponibili per le immissioni in ruolo meno della metà siano stati coperti è la dimostrazione del malfunzionamento della macchina amministrativa di cui sono responsabili la legge 107/2015 e la riforma dell'autonomia scolastica che ha voluto smantellare l'amministrazione centrale", ha spiegato Di Meglio.
"I docenti che hanno vinto il concorso riservato agli abilitati e sono stati immessi in ruolo entro il 31 agosto scorso possono stare tranquilli: se saranno accolti i ricorsi che chiedono la cancellazione della norma che preclude l'accesso al concorso ai non abilitati, non ci saranno effetti sulle immissioni in ruolo già disposte".
Così la Gilda degli Insegnanti chiarisce la situazione di incertezza che si è venuta a creare in questi giorni dopo i dubbi sollevati dal Consiglio di Stato sulla legittimità del concorso riservato ai non abilitati.
"Speravamo di sbagliarci e invece risulta ampiamente fondato l'allarme sulle nomine in ruolo che abbiamo lanciato all'inizio di agosto.
Molti docenti che, legittimamente, pensavano di aver guadagnato il ruolo, resteranno parcheggiati ancora un anno come supplenti".
Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta i ritardi e la confusione che stanno caratterizzando le operazioni di immissione in ruolo in tutta Italia.
"La mancata approvazione delle graduatorie nei termini stabiliti, cioè entro oggi, - dichiara Di Meglio - lascerà scoperte numerose cattedre e non consentirà, quindi, di mantenere fede all'impegno assunto dal Governo di assumere a tempo indeterminato oltre 57mila docenti.
"Il tema degli obblighi vaccinali, così come le altre tematiche riguardanti l'avvio dell'anno scolastico, non riguarda esclusivamente i dirigenti scolastici, bensì tutto il personale della scuola.
Le soluzioni alle numerose questioni, che come negli anni passati potrebbero rendere difficoltoso l'inizio delle lezioni agli studenti e alle loro famiglie, non possono prescindere dal coinvolgimento degli insegnanti e del personale non docente".
"L'Italia viaggia a velocità diverse anche per le assunzioni a tempo indeterminato dei docenti, creando iniquità di trattamento e negando una cattedra fissa a migliaia di colleghi".
È quanto afferma Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, in merito alle nomine in corso in questi giorni.
"Negli Uffici scolastici provinciali, con temperature torride e personale ridotto allo stremo, si stanno svolgendo le operazioni relative alle immissioni in ruolo dei vincitori del concorso 2016 e anche dei partecipanti ai Fit, cioè i docenti abilitati della scuola secondaria inferiore e superiore che sostengono il concorso non selettivo.
"L'Italia percorra la via maestra tracciata dalla Francia e vieti l'uso degli smartphone nelle aule scolastiche".
A lanciare l'appello è Maria Domenica Di Patre, vice coordinatrice nazionale della Gilda degli Insegnanti, commentando l'approvazione da parte del parlamento francese della legge che mette al bando i telefoni cellulari nelle scuole e invitando il governo italiano a seguire l'esempio d'Oltralpe.