ROMA - COMPLICE l'emergenza maltempo sul decreto semplificazione approvato nei giorni scorsi è calato il silenzio. Eppure il testo contiene misure importanti per la scuola. Ne abbiamo parlato con Elena Ugolini, sottosegretario all'Istruzione (Imagoeconomica).
Autonomia scolastica. Quali sono le novità? «Ci si dovrebbe interrogare sul perché, visto che la legge sull'autonomia è del '99, siamo ancora a tracciare linee guida e a fare una legge per consolidare e sviluppare l'autonomia delle istituzioni scolastiche.
Ci sono cose che non sono state fatte. Oggi si è tracciata la strada entro cui camminare e non solo con una diversa assegnazione e gestione dell'organico, la cosiddette scuola di rete, ma anche con la possibilità di garantire la stabilità dei docenti per la continuità didattica.
Si affrontano anche le modalità con cui le risorse economiche saranno destinate alle scuole. Tutto questo si farà con le linee guida che saranno promulgate entro 60 giorni».
Si indica il cammino anche in termini di sviluppo? «I temi dell'istruzione e della formazione sono cruciali per la crescita.
Senza valorizzare il nostro capitale umano sarà impossibile uscire dalla crisi. Ritengo che anche gli altri ministeri, in testa quello dell'Economia, se ne debbano rendere conto».
Torniamo alle semplificazioni. Il secondo punto? «Il sistema nazionale di valutazione. Valutare significa conoscere i punti di forza e le debolezze. L'art. 51 del decreto consegna all'Invalsi il compito di ridisegnare il modello della valutazione della dirigenza scolastica e affida all'Istituto il coordinamento funzionale del sistema nazionale di valutazione».
Si prosegue lungo il tracciato seguito fin qui? «Si potenziano i compiti dell'Invalsa per portare a compimento il disegno iniziato dieci anni fa».
Il terzo provvedimento? «E quello sull'istruzione tecnica professionale, la formazione professionale e l'apprendistato. L'obiettivo è potenziare un'infrastruttura fondamentale per lo sviluppo facilitando l'integrazione delle risorse pubbliche e private, sostenendo la collaborazione tra sistemi formativi di istruzione, formazione e lavoro. Molti i progetti: dal completare la riforma del tecnici e professionali alla legge sull'apprendistato, alla creazione dei poli tecnici-professionali».
Ai giovani che cosa suggerisce? «Di scegliere i tecnici e i professionali, come avviene in altri paesi Ue, per combattere la disoccupazione e per far crescere imprese altamente competitive».
Silvia Mastrantonio [.]