“Ben quattro anni di gestazione per una riforma sbagliata e tutta da rifare. Quello appena licenziato dalla commissione Cultura della Camera in sede deliberante è un disegno di legge che non migliora affatto la qualità dell’offerta formativa. Non solo, ma si tratta di una norma fortemente penalizzante per gli insegnanti”.
E’ questo il commento a caldo di Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda, dopo l’ok all’ex legge Aprea sull’autogoverno delle istituzioni scolastiche statali.
La Gilda ribadisce la propria contrarietà “rispetto a un provvedimento che trasforma la scuola in un’azienda e, quindi, mira solo alla soddisfazione degli utenti”.
Tra le maggiori criticità del testo, Di Meglio si sofferma soprattutto sul consiglio d’istituto riformato “che mortifica in maniera palese la professionalità dei docenti. Non a caso – spiega il sindacalista – al suo interno la componente degli insegnanti assume lo stesso peso di quella di studenti e genitori”.
“Questa norma, insomma – conclude Di Meglio – soffre dell’assenza di una strategia politica chiara, oltre che della totale mancanza di una guida culturale. Un mix che arrecherà non pochi danni alla scuola. Solo il Senato, a questo punto, può fermare tale provvedimento ed è proprio in Palazzo Madama che noi riponiamo l’ultima flebile speranza”.
Roma, 10 ottobre 2012