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Venerdì, 31 Dicembre 2010 10:13
israelLa valutazione dei docenti non deve avvenire attraverso il giudizio dell'Invalsi, né di studenti e famiglie, ma deve essere affidata a organi ispettivi esterni. Ecco, in sintesi, la posizione espressa da Giorgio Israel, membro del Comitato tecnico scientifico costituito "per l´elaborazione delle linee strategiche relative alla costruzione di un sistema nazionale di valutazione", in un suo documento pubblicato nel sito della Gilda degli Insegnanti .

 

Le osservazioni formulate da Israel divergono in maniera significativa dalle conclusioni della Commissione che ha messo a punto il progetto di sperimentazione del merito respinto dai docenti. "Per quel che riguarda i compiti dell'Invalsi – scrive Israel - ritengo che esso debba restare rigorosamente fuori da una valutazione dei docenti, se non, al limite, anche qui con test di base volti a individuare la presenza di elementi di minima decenza". E aggiunge: "La valutazione dei docenti, elemento di grave criticità e di notevole urgenza, deve essere affidata alle ispezioni".

In merito all'ipotesi di fare degli "utenti", cioè studenti e famiglie, i principali attori della valutazione della scuola e dei docenti, Israel la definisce "una scorciatoia illusoria che può rendere il sistema di valutazione semplice quanto inefficace e fonte di veri e propri errori". Secondo lo studioso, si tratta di un metodo che "deriva da un'idea banalmente sbagliata e cioè che la scuola sia un'azienda fornitrice di beni e servizi e che studenti e famiglie siano l'utenza". "Il sistema migliore di valutazione dell'istituto scolastico e dell'insegnante – prosegue – è quello condotto dai competenti in materia", e cioè da un nucleo composto da "ispettori – spiega Israel – e dagli stessi insegnanti".

Per quanto riguarda il metodo di valutazione, l'autore del documento boccia i meccanismi standardizzati dei test e si dichiara favorevole, invece, a una "relazione dettagliata e libera nello stile e nei contenuti. Quel che mi sembra fondamentale assumere come punto di vista – sottolinea Israel - è che il processo di valutazione deve essere inteso come un processo culturale e non come un processo manageriale".

Il testo completo del documento, in cui Giorgio Israel espone la sua posizione anche in merito alla valutazione degli studenti e alla valutazione e formazione in servizio dei docenti, è disponibile nel sito della Gilda degli Insegnanti.

 

Roma, 4 gennaio 2011

Ufficio stampa Gilda Insegnanti

MERITO DOCENTI, ISRAEL: NO ALLA VALUTAZIONE DA PARTE DI STUDENTI, FAMIGLIE E IMPROVVISATE COMMISSIONI INTERNE

 

La valutazione dei docenti non deve avvenire attraverso il giudizio dell’Invalsi, né di studenti e famiglie, ma deve essere affidata a organi ispettivi esterni. Ecco, in sintesi, la posizione espressa da Giorgio Israel, membro del Comitato tecnico scientifico costituito “per l´elaborazione delle linee strategiche relative alla costruzione di un sistema nazionale di valutazione”, in un suo documento pubblicato nel sito della Gilda degli Insegnanti (www.gildains.it).

 

Le osservazioni formulate da Israel divergono in maniera significativa dalle conclusioni della Commissione che ha messo a punto il progetto di sperimentazione del merito respinto dai docenti. “Per quel che riguarda i compiti dell’Invalsi – scrive Israel - ritengo che esso debba restare rigorosamente fuori da una valutazione dei docenti, se non, al limite, anche qui con test di base volti a individuare la presenza di elementi di minima decenza”. E aggiunge: “La valutazione dei docenti, elemento di grave criticità e di notevole urgenza, deve essere affidata alle ispezioni”.

 

In merito all’ipotesi di fare degli “utenti”, cioè studenti e famiglie, i principali attori della valutazione della scuola e dei docenti, Israel la definisce “una scorciatoia illusoria che può rendere il sistema di valutazione semplice quanto inefficace e fonte di veri e propri errori”. Secondo lo studioso, si tratta di un metodo che “deriva da un’idea banalmente sbagliata e cioè che la scuola sia un’azienda fornitrice di beni e servizi e che studenti e famiglie siano l’utenza”. “Il sistema migliore di valutazione dell’istituto scolastico e dell’insegnante – prosegue – è quello condotto dai competenti in materia”, e cioè da un nucleo composto da “ispettori – spiega Israel – e dagli stessi insegnanti”.

 

Per quanto riguarda il metodo di valutazione, l’autore del documento boccia i meccanismi  standardizzati dei test e si dichiara favorevole, invece, a una “relazione dettagliata e libera nello stile e nei contenuti. Quel che mi sembra fondamentale assumere come punto di vista – sottolinea Israel - è che il processo di valutazione deve essere inteso come un processo culturale e non come un processo manageriale”.

 

Il testo completo del documento, in cui Giorgio Israel espone la sua posizione anche in merito alla valutazione degli studenti e alla valutazione e formazione in servizio dei docenti, è disponibile nel sito della Gilda degli Insegnanti (www.gildains.it).

 

 

Roma, 4 gennaio 2011

 

 

        Ufficio stampa Gilda Insegnanti

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