Poichè la riforma della Secondaria di Secondo Grado prevede l' insegnamento di una disciplina non linguistica nelle classi quinte (nei Licei Linguistici nell' intero triennio), c' è stato un incontro tra Miur ed OO.SS. per un' informativa sull' argomento.
Il Dott. Piscitelli che ha presieduto l' incontro ci ha comunicato che ci sono già alcune migliaia di richieste di docenti interessati a formarsi, mediante la frequenza di corsi, tenuti da Enti Certificatori riconosciuti dall' UE, che consentiranno l' acquisizione di 20 crediti per ciascun anno (500 h di studio, di cui una quota consistente in presenza).
Il Dott. Piscitelli che ha presieduto l' incontro ci ha comunicato che ci sono già alcune migliaia di richieste di docenti interessati a formarsi, mediante la frequenza di corsi, tenuti da Enti Certificatori riconosciuti dall' UE, che consentiranno l' acquisizione di 20 crediti per ciascun anno (500 h di studio, di cui una quota consistente in presenza).
Il livello finale richiesto di competenze linguistiche è molto elevato ed è pari a C 1. Saranno accertati i livelli di partenza degli ammessi alla frequenza dei 30 corsi previsti di 25 partecipanti cad. (per la frequenza del segmento metodologico ciascun corso potrà eccedere tale limite numerico. Gli aspetti metodologici saranno trattati direttamente dalle Università). Ovviamente i corsi saranno insufficienti per far fronte non solo alla generalizzazione di tale insegnamento in tutti gli Istituti Superiori, ma non basteranno neanche per soddisfare le domande attualmente pervenute, per cui la ns. Delegazione è molto perplessa per le scarse risorse a disposizione e per la formazione a macchie di leopardo che sarà garantita.
E' auspicabile, quindi, che per una formazione capillare ed uniforme su tutto il territorio nazionale s' investano risorse adeguate da parte del Miur e del Progetto Comenius (che provvederà anche ad un soggiorno all' Estero per l' approfondimento della lingua e delle competenze disciplinari), soprattutto per evitare criteri di scelta poco trasparenti.
Il Dott. Piscitelli ha informato le OO.SS. che per far passare i corsisti dal livello B 2 al B 1 sono indispensabili 2 anni di corso, mentre per acquisire il livello C 1, partendo da B 1, occorrono 4 anni. I corsisti saranno ammessi al beneficio del diritto allo studio compatibilmente con la disponibilità dei posti, poichè non è consentito sforare il 3% dell' organico.
La ns. Delegazione ha chiesto che:
1) A tutti i partecipanti venga consentito di fruire anche per il 2011 del diritto allo studio con esonero dal servizio per l' intera durata del corso, senza intaccare i diritti di coloro che vi accedono ad altro titolo.
2) Il pagamento delle spese sostenute dai frequentanti e la totale gratuità della frequenza, in quanto corsi di formazione gestiti dall' Amministrazione;
3) Chiarezza sugli Enti Certificatori internazionali abilitati ad organizzare i corsi;
4) Disponibilità di formatori validi sia per le competenze tecniche e linguistiche che per gli aspetti didattici;
5) Ampliamento dei termini per la presentazione delle domande di partecipazione, previa informazione esaustiva e capillare;
6) Stabilizzazione in organico d' istituto dei docenti formati (anche dei precari) per non disperdere le competenze acquisite; attribuzione di un adeguato corrispettivo economico e riconoscimento di precedenze e forme di tutela da prevedere in sede di contrattazione integrativa, mediante l' apertura di un tavolo di confronto Miur/OO.SS.;
7) Rilasciare ai docenti formati un titolo spendibile (almeno un Diploma di Specializzazione), oppure consentirne l' acquisizione mediante agevolazioni e riconoscimento di crediti.
8) Copertura totale delle supplenze in sostituzione dei frequentanti.
Inoltre la ns. Delegazione ha espresso seri dubbi sui livelli linguistici di partenza degli studenti che dovranno apprendere una disciplina in lingua straniera, proprio per le ataviche carenze del ns. sistema d' insegnamento delle lingue straniere.
Infine, la Federazione Gilda Unams è stata molto critica con l' Amministrazione che, pur a conoscenza di dover attivare tali corsi - previsti fra l' altro dalla stessa riforma, oltre che da norme Europee - ha abolito l' insegnamento madrelingua nell' Istruzione Tecnica, dove andrebbe ripristinato.
Il dott. Piscitelli ha aggiunto che da una verifica fatta dal MIUR risultano essere 625 le istituzioni scolastiche statali e non che hanno attivato corsi corrispondenti ai CLIL e che il titolo che intendono riconoscere ai partecipanti è un Corso di Perfezionamento.
LA DELEGAZIONE