La questione del precariato pubblico, potremmo definirla la madre di tutte le battaglie, ed è per questo che il Governo non passa settimana che non ponga in essere provvedimenti illegittimi a discapito dei precari della scuola pubblica.
L'emendamento di cui all'art. 9 del cd. Decreto sviluppo, pertanto, rientra in tale ingiusta strategia.
Per l'effetto, le iniziative processuali non dovranno subire arresti di sorta, poiché per coloro che depositeranno i ricorsi prima dell'emanazione del citato decreto potranno, tutt'al più, chiedere, nelle conclusioni, al giudice di disapplicare o non applicare gli atti normativi successivi alla instaurazione del giudizio che si pongano in contrasto con la normativa sovranazionale e interna sulla base della quale le domande dei ricorrenti sono state proposte.
Nell'ipotesi in cui venga approvato il menzionato decreto prima del deposito dei ricorsi, si potrebbe valutare di sollevare, nel corpo del ricorso, la doppia pregiudiziale costituzionale e comunitaria.
Ciò vale sia per la riqualificazione dei contratti a termine che per la progressione di carriera dei precari.
Si resta comunque a disposizione per ogni ulteriore chiarimento a riguardo, atteso che la partita sul precariato pubblico è appena iniziata.
Roma li 12 maggio 2011
F.to Avv. Tommaso de Grandis