CONDOTTA ANTISINDACALE, VITTORIA DELLA GILDA INSEGNANTI DI TREVISO

Giovedì, 02 Febbraio 2012 13:07
 Si rifiuta di consegnare alla Rsu e al sindacato la documentazione che attesta i compensi liquidati ai docenti attingendo al fondo di istituto e viene condannato per condotta antisindacale. Protagonista della vicenda è un dirigente scolastico di Treviso citato in giudizio dalla Gilda degli Insegnanti.

Per giustificare il suo rifiuto a fornire i nominativi dei docenti e il relativo compenso per le funzioni e gli incarichi svolti, il dirigente scolastico ha invocato la legge sulla privacy, ignorando le indicazioni relative alla regolamentazione delle relazioni sindacali di istituto e disconoscendo la validità del contratto integrativo. Motivazioni ritenute non valide dal giudice che ha emesso una sentenza con cui si chiariscono alcuni punti fondamentali, fra cui l'illegittimità di tirare in ballo la legge sulla privacy per impedire ai sindacati di ottenere informazioni che, invece, devono essere accessibili.

 

Inoltre la sentenza ribadisce che il contratto d'istituto è legge a tutti gli effetti e che, quindi, dirigente e dipendenti rispondono della violazione delle norme in esso stabilite. Accogliendo il ricorso avanzato dalla Gilda, il giudice sottolinea l'importanza della trasparenza nella gestione, all'interno della pubblica amministrazione, sia dell'informazione che del denaro pubblico rappresentato, in questo caso, dal fondo d'istituto. "Laddove viene a mancare la trasparenza infatti – commenta la Gilda - si genera un cono d'ombra in cui possono trovare spazio il clientelismo e un uso non equilibrato delle risorse.
Ecco perché, ancora una volta, ci siamo impegnati per difendere legalità e trasparenza, caratteristiche indispensabili in un ambiente di lavoro sereno quale dovrebbe essere per eccellenza quello educativo".

Roma, 2 febbraio 2012

UFFICIO STAMPA GILDA DEGLI INSEGNANTI

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