Maggiori informazioni sono reperibili sul sito www.referendumautonomiadifferenziata.com
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“La scuola italiana già soffre di grandi differenze tra una parte e l’altra del Paese, che la politica dovrebbe piuttosto colmare e non aumentare.
Abbiamo grandi preoccupazioni per l’unità culturale dell’Italia e la scuola deve rappresentare un elemento di unificazione e non di divario".
- DIVIDE L'ITALIA
- IMPOVERISCE IL LAVORO
- COMPROMETTE LE POLITICHE AMBIENTALI
- COLPISCE L'ISTRUZIONE E LA SANITÀ PUBBLICA
- SMANTELLA IL WELFARE UNIVERSALISTICO
- PENALIZZA I COMUNI E LE AREE INTERNE
- AUMENTA LA BUROCRAZIA E COMPLICA LA VITA ALLE IMPRESE
- FRENA LO SVILUPPO
I nostri organi statutari si sono schierati unanimemente contro l’autonomia differenziata per quel che riguarda la scuola.
Modificare il titolo V della Costituzione è stato un grande pasticcio. Il bene maggiore per noi insegnanti è la libertà d’insegnamento e l’autonomia differenziata costituisce un pericolo per questa libertà perché rende il politico goloso di intervenire sulla scuola e anche sui programmi scolastici.
Non dimentichiamo che viviamo in un ordinamento giuridico che garantisce il valore legale del titolo di studio e quindi una eccessiva dispersione dei programmi tra le varie Regioni fa cadere anche questo valore.
C’è un pericolo politico importante, avere in mano le scuole, può accentuare le differenze che potrebbe portare alla disgregazione della nostra unità nazionale. Quando si creano, attraverso la scuola, delle identità esasperate si rischia il disfacimento dell’unità nazionale.
L’altro rischio è quello di aumentare le differenze, purtroppo la scuola italiana si porta dietro un fardello storico di differenze, soprattutto tra Nord e Sud, che la politica in tutti questi anni non è riuscita a colmare.
Soprattutto quando parliamo di scuola dell’obbligo, ma perché un bambino di Caltanissetta non deve avere le stesse opportunità di un bambino di Trieste, questa è una cosa che grida vendetta e con l’autonomia differenziata questa situazione rischia di acuirsi notevolmente, oltre al rischio dello spreco di risorse.
Noi abbiamo condotto uno studio sull’edilizia scolastica, abbiamo trovato delle sacche scandalose di spreco, attraverso le scuole date in affitto date dagli enti locali nonostante gli stanziamenti periodici dei governi sull’edilizia scolastica.
È per questi motivi che la Gilda degli Insegnanti ha aderito, insieme alle altre forze sindacali, al comitato promotore per l'abrogazione della legge.