CONSEGNATE AL SENATO 106.000 FIRME PER L'UNITÀ DEL PAESE E DELLA SUA SCUOLA, ORGANO COSTITUZIONALE

Venerdì, 02 Giugno 2023 09:57
Depositate in Senato dalla Gilda-Unams, con CGIL, UIL e il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, 105.937 firme per la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare: la conferenza stampa dei promotori

105.937 è un numero che non indica solo le firme raccolte a difesa dell’Unità del nostro Paese ma anche la forza di un’idea che tutela l’Italia nella sua interezza ed integrità.

Stamattina, a fianco ai vertici del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, la Federazione Gilda-Unams era in prima linea a sostegno della proposta di modifica dell’articolo 116 comma 3 della Costituzione, concernente il riconoscimento alle Regioni di forme e condizioni particolari di autonomia e dell’articolo 117, commi 1, 2 e 3, con l’introduzione di una clausola di supremazia della legge statale e lo spostamento di alcune materie di potestà legislativa concorrente alla potestà legislativa esclusiva dello Stato.

Nella sala di Palazzo Madama intitolata ai Caduti di Nassiriya, la Federazione Gilda-Unams, per voce del suo presidente, Orazio Ruscica, ha ribadito che il sostegno alla raccolta delle firme è frutto di quell’idea insita nella propria azione sindacale e che ha sintesi nella difesa dei diritti Costituzionali per tutti i cittadini e dell’unità della Repubblica.

La FGU ha agito in prima linea credendo che vada fermata sul nascere qualsiasi ipotesi di regionalizzazione della scuola e dell’istruzione, che si estrinseca in quell’idea che di vuole far diventare legge l’Autonomia differenziata che smembrerebbe la scuola italiana, creando una forbice a solo danno delle zone già adesso più in difficoltà.

“C’eravamo nel 2019, quando la proposta avanzata dalle regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna di organizzare il sistema scolastico/educativo secondo la disponibilità economica e la progettazione di ogni singola regione - ha detto Ruscica - aprì un vero dibattito pubblico nel Paese e accese il timore di una vera e propria secessione delle regioni più ricche e ci siamo adesso, dopo avere raccolto le firme contro il progetto Calderoli che agita i fantasmi di un Paese e di una scuola italiana frastagliata e disomogenea.

E continueremo per dare forza a uno Stato che assicuri pari livello di formazione scolastica e di istruzione a tutti”.

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