PROPOSTE E OBIETTIVI UNITARI PER IL SETTORE SCUOLA

Mercoledì, 21 Ottobre 2020 17:20
Riassunti in un documento unitario proposte e obiettivi su cui  GILDA Unams, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal intendono avviare una fase di intense iniziative. Previsto un piano ampio di assemblee a sostegno di una piattaforma che, a partire dal confronto sulle più immediate emergenze, orienterà le azioni sindacali nelle interlocuzioni col Governo e le forze politiche sulla prossima legge di Bilancio e in vista del rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro.

 

PROPOSTE E OBIETTIVI UNITARI PER IL SETTORE SCUOLA
Un intervento straordinario di almeno 20 miliardi di euro
“Migliorare la qualità dei sistemi di istruzione e formazione in termini di ampliamento dei servizi per innalzare i risultati educativi (i risultati dei testi internazionale sull’acquisizione delle competenze, la diminuzione del tasso di abbandono scolastico e del fenomeno dei NEET, l’aumento della quota dei diplomati e laureati, l’aumento della partecipazione all’attività formativa degli adulti)” è uno degli obiettivi strategici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Mai come nella drammatica congiuntura sociale e politica che sta vivendo il Paese, è emersa l’importanza del ruolo che riveste la scuola come strumento di promozione e crescita della persona, fondamentale per rafforzare la coesione e la tenuta democratica, sostenendo l’intera comunità nazionale nell’impegno richiesto per il superamento dell’emergenza e la fuoriuscita dalla crisi indotta dalla pandemia.
L’alto livello di consapevolezza finalmente manifestato in questa circostanza dalla Comunità Europea con l’annuncio degli interventi straordinari sostenuti dal cosiddetto Recovery Fund delinea una prospettiva di forte rilancio di cui va colta fino in fondo l’opportunità e che deve avere nelle politiche dell’istruzione e della formazione uno dei suoi assi portanti.
In tal senso, pur mantenendosi nell’ambito degli assi strategici indicati dalla Comunità, dev’essere orientato l’utilizzo delle risorse che il Governo si appresta a stanziare per sostenere la fuoriuscita dalla crisi. Un forte impegno sulla scuola è indispensabile per dare al Paese e alle nuove generazioni una prospettiva di crescita duratura e stabile, assumendo la conoscenza come risorsa trasversale e diffusa.
Su queste premesse e su questi obiettivi FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, GILDA Unams intendono sviluppare nell’immediato la propria iniziativa sindacale, con un piano ampio di assemblee sostenuta da un ampio coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori a sostegno di una piattaforma che a partire dal confronto sulle più immediate emergenze orienterà le azioni sindacali nelle interlocuzioni col Governo e le forze politiche sulla prossima legge di bilancio e in vista del rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro.
Un contratto che regoli la Didattica a Distanza
L’aggravarsi di una situazione che vede una ripresa di diffusione dei contagi, le disposizioni e indicazioni intervenute in materia e lo stesso protocollo di agosto sulla sicurezza rendono ineludibile la richiesta di avviare il tavolo negoziale per un Contratto integrativo che dia opportuna regolazione alle modalità lavorative introdotte o significativamente ampliate a causa dell’emergenza pandemica, come la didattica a distanza e il lavoro agile, cui non si può escludere di dover fare ricorso nel perdurare delle attuali criticità. Sono numerosi gli aspetti da affrontare e disciplinare, dalla gestione dell’orario alla sicurezza e tutela della salute rispetto all’uso dei dispositivi informatici, alla salvaguardia della dimensione di vita privata e familiare attraverso il diritto alla disconnessione, alla gestione delle situazioni di accertata fragilità, all’esigenza di riconoscimento salariale per eventuale lavoro aggiuntivo in presenza di un’accresciuta gravosità dei carichi di lavoro.
Tutela della salute in un ambiente sicuro
Occorre migliorare i livelli di sicurezza e di tutela della salute delle alunne e degli alunni e del personale attraverso l’istituzione in ogni istituto di un servizio di medicina scolastica in grado di svolgere tutte le funzioni necessarie alla vita della scuola (profilassi, medicina preventiva, vigilanza igienica, controllo dello stato di salute di ogni componente della comunità).
Un contratto per stipendi di livello europeo
Non è più rinviabile l’apertura delle trattative per il rinnovo contrattuale riguardante il triennio 2019-21, che deve dare una prima concreta risposta all’annosa questione di un riallineamento a livello europeo delle retribuzioni dei docenti italiani, obiettivo da perseguire con gradualità ma rispetto al quale il nuovo contratto deve dare una risposta significativa e apprezzabile. Solo così può dimostrarsi credibile l’impegno più volte dichiarato dal Governo a una valorizzazione della professione docente, rafforzandone la valenza sociale e la stessa appetibilità sul mercato del lavoro. Analogamente si deve agire sul versante del personale Ata, mettendo mano alla revisione dei profili per rispondere all’accresciuto livello di professionalità richiesto a tutte le figure dell’area, dal DSGA al collaboratore scolastico.
Un organico docente e ATA stabile e libero dalla precarietà
Vanno rivisti i criteri di attribuzione degli organici alle scuole attraverso la messa in discussione dei parametri stabiliti nel contesto segnato dai pesanti tagli operati nella XVI Legislatura (piano Tremonti-Gelmini). Fondamentale debellare la piaga del precariato attraverso il superamento della distinzione tra organico di diritto e organico di fatto, sia per il personale docente (a partire dalle dotazioni dei posti di sostegno che oggi vedono più di 70.000 posti in deroga) sia per il personale ATA. Occorre ridefinire in modo strutturale un sistema di reclutamento che, accanto al canale concorsuale ordinario di cui garantire la regolare frequenza, consenta di valorizzare l’esperienza di lavoro acquisita dal personale precario assunto ricorrentemente con contratti a tempo determinato, cui vanno assicurate prospettive di stabilizzazione del proprio rapporto di lavoro, anche rendendo disponibili a tal fine opportuni percorsi di abilitazione. Indispensabile è inoltre un massiccio investimento rivolto alla maggiore efficacia nell’uso delle tecnologie di supporto alla didattica (da ciò l’istituzione di un Assistente Tecnico in ogni scuola del primo ciclo) e maggiore sicurezza ed efficacia nella cura e nella sorveglianza (da qui la preposizione in tutti e circa i 40.000 plessi scolastici di un Collaboratore scolastico in più). L’organico assegnato alle scuole dev’essere commisurato anche alla necessità di supportare in modo adeguato i processi di innovazione necessari per assicurare una sempre maggior efficacia dell’azione didattica; tale obiettivo si persegue anche con una riduzione del numero di alunni per classe evitando situazioni di sovraffollamento che non pregiudicano ogni possibilità di personalizzazione dei percorsi educativi e formativi.
Organici completi a copertura integrale di ogni unità scolastica. Un’Amministrazione periferica a supporto delle istituzioni scolastiche
Non è più accettabile avere un così elevato numero di scuole prive di Dirigenti e di Direttori dei Servizi. Occorre perciò consentire la partecipazione degli assistenti amministrativi facenti funzione DSGA - anche se sprovvisti di titolo specifico - alle procedure riservate per accedere al profilo di DSGA, assicurando nel contempo il regolare e puntuale svolgimento ogni due anni dei concorsi a posti di DS e di DSGA. Va inoltre previsto il rafforzamento degli Uffici dell’Amministrazione scolastica sul territorio nelle loro funzioni di supporto all’autonomia scolastica, colmando i vuoti di organico oggi assai significativi.
Un’Amministrazione efficiente sia al centro che nei territori
L’Amministrazione centrale e periferica del Ministero dell’Istruzione è da anni in affanno, afflitta da carenze e ritardi che la condannano spesso all’inefficienza. Vanno coperte le dotazioni organiche, svuotate dal mancato reintegro dei pensionamenti, con le conseguenti disfunzioni emerse da ultimo in occasione della compilazione delle graduatorie provinciali delle supplenze. A livello centrale occorre superare i limiti e le inefficienze di un sistema informatico (SIDI) obsoleto, che appesantiscono il lavoro degli uffici di segreteria delle scuole e le costringe a dotarsi a proprie spese di costosissimi applicativi privati. In questo modo si potranno porre anche le premesse per una inderogabile sburocratizzazione del lavoro docente.
Una scuola ad alta connettività
Le oltre 8.000 istituzioni scolastiche autonome e le 40.000 sedi in cui si articolano devono disporre dell’accesso alla banda larga per mettersi al passo con la velocità della elaborazione dei dati anche nel campo della didattica.
Un’edilizia scolastica all’altezza dei tempi presenti.
Poiché lo stato degli edifici scolastici è da anni oggetto di denuncia per la loro vetustà e inadeguatezza, si impongono la necessità e l’urgenza di un piano che garantisca entro limiti temporali certi, definiti e relativamente rapidi (max 5 anni), ove non si proceda a costruzioni ex novo, la ristrutturazione, la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico di scuole nelle quali sia per tutti veramente agevole e bello lavorare e studiare. La scuola deve a tutti gli effetti, anche per la qualità delle strutture in cui agisce, rappresentare un punto di eccellenza per l’intera comunità.
Roma, 21 ottobre 2020

oo_ss_unitariePROPOSTE E OBIETTIVI UNITARI PER IL SETTORE SCUOLA


Un intervento straordinario di almeno 20 miliardi di euro 

Migliorare la qualità dei sistemi di istruzione e formazione in termini di ampliamento dei servizi per innalzare i risultati educativi (i risultati dei testi internazionale sull’acquisizione delle competenze, la diminuzione del tasso di abbandono scolastico e del fenomeno dei NEET, l’aumento della quota dei diplomati e laureati, l’aumento della partecipazione all’attività formativa degli adulti)” è uno degli obiettivi strategici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Mai come nella drammatica congiuntura sociale e politica che sta vivendo il Paese, è emersa l’importanza del ruolo che riveste la scuola come strumento di promozione e crescita della persona, fondamentale per rafforzare la coesione e la tenuta democratica, sostenendo l’intera comunità nazionale nell’impegno richiesto per il superamento dell’emergenza e la fuoriuscita dalla crisi indotta dalla pandemia.L’alto livello di consapevolezza finalmente manifestato in questa circostanza dalla Comunità Europea con l’annuncio degli interventi straordinari sostenuti dal cosiddetto Recovery Fund delinea una prospettiva di forte rilancio di cui va colta fino in fondo l’opportunità e che deve avere nelle politiche dell’istruzione e della formazione uno dei suoi assi portanti.In tal senso, pur mantenendosi nell’ambito degli assi strategici indicati dalla Comunità, dev’essere orientato l’utilizzo delle risorse che il Governo si appresta a stanziare per sostenere la fuoriuscita dalla crisi. Un forte impegno sulla scuola è indispensabile per dare al Paese e alle nuove generazioni una prospettiva di crescita duratura e stabile, assumendo la conoscenza come risorsa trasversale e diffusa. Su queste premesse e su questi obiettivi FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, GILDA Unams intendono sviluppare nell’immediato la propria iniziativa sindacale, con un piano ampio di assemblee sostenuta da un ampio coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori a sostegno di una piattaforma che a partire dal confronto sulle più immediate emergenze orienterà le azioni sindacali nelle interlocuzioni col Governo e le forze politiche sulla prossima legge di bilancio e in vista del rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro.

 

Un contratto che regoli la Didattica a Distanza

 

L’aggravarsi di una situazione che vede una ripresa di diffusione dei contagi, le disposizioni e indicazioni intervenute in materia e lo stesso protocollo di agosto sulla sicurezza rendono ineludibile la richiesta di avviare il tavolo negoziale per un Contratto integrativo che dia opportuna regolazione alle modalità lavorative introdotte o significativamente ampliate a causa dell’emergenza pandemica, come la didattica a distanza e il lavoro agile, cui non si può escludere di dover fare ricorso nel perdurare delle attuali criticità. Sono numerosi gli aspetti da affrontare e disciplinare, dalla gestione dell’orario alla sicurezza e tutela della salute rispetto all’uso dei dispositivi informatici, alla salvaguardia della dimensione di vita privata e familiare attraverso il diritto alla disconnessione, alla gestione delle situazioni di accertata fragilità, all’esigenza di riconoscimento salariale per eventuale lavoro aggiuntivo in presenza di un’accresciuta gravosità dei carichi di lavoro. 

 

Tutela della salute in un ambiente sicuro

 

Occorre migliorare i livelli di sicurezza e di tutela della salute delle alunne e degli alunni e del personale attraverso l’istituzione in ogni istituto di un servizio di medicina scolastica in grado di svolgere tutte le funzioni necessarie alla vita della scuola (profilassi, medicina preventiva, vigilanza igienica, controllo dello stato di salute di ogni componente della comunità).

 

Un contratto per stipendi di livello europeo

 

Non è più rinviabile l’apertura delle trattative per il rinnovo contrattuale riguardante il triennio 2019-21, che deve dare una prima concreta risposta all’annosa questione di un riallineamento a livello europeo delle retribuzioni dei docenti italiani, obiettivo da perseguire con gradualità ma rispetto al quale il nuovo contratto deve dare una risposta significativa e apprezzabile. Solo così può dimostrarsi credibile l’impegno più volte dichiarato dal Governo a una valorizzazione della professione docente, rafforzandone la valenza sociale e la stessa appetibilità sul mercato del lavoro. Analogamente si deve agire sul versante del personale Ata, mettendo mano alla revisione dei profili per rispondere all’accresciuto livello di professionalità richiesto a tutte le figure dell’area, dal DSGA al collaboratore scolastico.

 

Un organico docente e ATA stabile e libero dalla precarietà

 

Vanno rivisti i criteri di attribuzione degli organici alle scuole attraverso la messa in discussione dei parametri stabiliti nel contesto segnato dai pesanti tagli operati nella XVI Legislatura (piano Tremonti-Gelmini). Fondamentale debellare la piaga del precariato attraverso il superamento della distinzione tra organico di diritto e organico di fatto, sia per il personale docente (a partire dalle dotazioni dei posti di sostegno che oggi vedono più di 70.000 posti in deroga) sia per il personale ATA. Occorre ridefinire in modo strutturale un sistema di reclutamento che, accanto al canale concorsuale ordinario di cui garantire la regolare frequenza, consenta di valorizzare l’esperienza di lavoro acquisita dal personale precario assunto ricorrentemente con contratti a tempo determinato, cui vanno assicurate prospettive di stabilizzazione del proprio rapporto di lavoro, anche rendendo disponibili a tal fine opportuni percorsi di abilitazione. Indispensabile è inoltre un massiccio investimento rivolto alla maggiore efficacia nell’uso delle tecnologie di supporto alla didattica (da ciò l’istituzione di un Assistente Tecnico in ogni scuola del primo ciclo) e maggiore sicurezza ed efficacia nella cura e nella sorveglianza (da qui la preposizione in tutti e circa i 40.000 plessi scolastici di un Collaboratore scolastico in più). L’organico assegnato alle scuole dev’essere commisurato anche alla necessità di supportare in modo adeguato i processi di innovazione necessari per assicurare una sempre maggior efficacia dell’azione didattica; tale obiettivo si persegue anche con una riduzione del numero di alunni per classe evitando situazioni di sovraffollamento che non pregiudicano ogni possibilità di personalizzazione dei percorsi educativi e formativi. 

 

Organici completi a copertura integrale di ogni unità scolastica. Un’Amministrazione periferica a supporto delle istituzioni scolastiche

 

Non è più accettabile avere un così elevato numero di scuole prive di Dirigenti e di Direttori dei Servizi. Occorre perciò consentire la partecipazione degli assistenti amministrativi facenti funzione DSGA - anche se sprovvisti di titolo specifico - alle procedure riservate per accedere al profilo di DSGA, assicurando nel contempo il regolare e puntuale svolgimento ogni due anni dei concorsi a posti di DS e di DSGA. Va inoltre previsto il rafforzamento degli Uffici dell’Amministrazione scolastica sul territorio nelle loro funzioni di supporto all’autonomia scolastica, colmando i vuoti di organico oggi assai significativi.

 

Un’Amministrazione efficiente sia al centro che nei territori

 

L’Amministrazione centrale e periferica del Ministero dell’Istruzione è da anni in affanno, afflitta da carenze e ritardi che la condannano spesso all’inefficienza. Vanno coperte le dotazioni organiche, svuotate dal mancato reintegro dei pensionamenti, con le conseguenti disfunzioni emerse da ultimo in occasione della compilazione delle graduatorie provinciali delle supplenze. A livello centrale occorre superare i limiti e le inefficienze di un sistema informatico (SIDI) obsoleto, che appesantiscono il lavoro degli uffici di segreteria delle scuole e le costringe a dotarsi a proprie spese di costosissimi applicativi privati. In questo modo si potranno porre anche le premesse per una inderogabile sburocratizzazione del lavoro docente.

 

Una scuola ad alta connettività

 

Le oltre 8.000 istituzioni scolastiche autonome e le 40.000 sedi in cui si articolano devono disporre dell’accesso alla banda larga per mettersi al passo con la velocità della elaborazione dei dati anche nel campo della didattica.
Un’edilizia scolastica all’altezza dei tempi presenti.Poiché lo stato degli edifici scolastici è da anni oggetto di denuncia per la loro vetustà e inadeguatezza, si impongono la necessità e l’urgenza di un piano che garantisca entro limiti temporali certi, definiti e relativamente rapidi (max 5 anni), ove non si proceda a costruzioni ex novo, la ristrutturazione, la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico di scuole nelle quali sia per tutti veramente agevole e bello lavorare e studiare. La scuola deve a tutti gli effetti, anche per la qualità delle strutture in cui agisce, rappresentare un punto di eccellenza per l’intera comunità.


Roma, 21 ottobre 2020

 



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