Il parere dettagliato e corposo, che è riportato nel documento allegato, è stato introdotto da alcune osservazioni generali:
• non è possibile, pena il fallimento, fare alcuna riforma a costo zero, o peggio ancora realizzando risparmi attraverso tagli;
• non è possibile, pena il fallimento, fare alcuna riforma senza coinvolgere i docenti, che sono la principale risorsa per la realizzazione degli interventi di cambiamento in atto;
• pur rispettando la necessità di ridurre la frammentazione degli indirizzi e delle sperimentazioni e il potenziamento delle discipline generali, si fa notare che nella foga della semplificazione si sono perse alcune specificità di grande interesse dell’offerta formativa nazionale;
• mancano i tempi necessari ai diversi passaggi istituzionali (Commissioni parlamentari, Consiglio di Stato, Provincia, Regione) e di scuola (Collegio docenti, Consiglio d’Istituto) che permettano alle famiglie di avere il quadro completo dell’offerta formativa del territorio;
• non si possono cambiare le regole del gioco a partita in corso, come sembra prefigurare la norma che fissa l’avvio della Riforma per le classi prime e seconde;
• mancano i criteri e le indicazioni generali per la riduzione dell’orario curricolare, a curricola invariati, per Licei, Istituti Tecnici e Professionali;
• mancano i criteri e le indicazioni nazionali per l’utilizzo delle quote di flessibilità, che se lasciate interamente all’autonomia delle singole istituzioni potrebbero riproporre la frammentazione che il Ministero ha voluto ridurre con la riforma.
Per tutte queste ragioni la Federazione Gilda-Unams ha chiesto di rinviare l’attuazione della Riforma delle secondarie superiori di un anno, così che il mondo della scuola abbia il tempo necessario a portare a compimento le necessarie operazioni formali e sostanziali che predispongano le condizioni migliori per realizzare il progetto di cambiamento.
10 novembre 2009
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