A maggio le aveva ampliate a undici ore, dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 20; a luglio le aveva ridotte, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, in conformità del nostro CCNL che, ricalcando le fasce previste per i lavori privati, prevede che esse siano comprese nell’intervallo 10-12 e 17-19. Dunque 4 ore in tutto. Ora ha deciso di portarle a 7: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. E lo farà con un decreto.
Per consentire questo ampliamento il governo ha inserito un’apposita delega nel decreto legislativo 150/09 (GU n. 254 del 31.10.2009 – Supp. Ordinario n. 197), che dà attuazione alla legge 15/2009, in vigore dal 15 novembre 2009.
Il provvedimento è stato motivato con la necessità di introdurre un deterrente contro l’aumento del numero delle assenze dei dipendenti pubblici. «Per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno», ha commentato il ministro, che spiega di aver commesso un «errore» nel tornare indietro, riportando a luglio la reperibilità a quattro ore.
Se il motivo è questo, abbiamo ragione di credere che il provvedimento non sortirà effetto alcuno sulla riduzione delle assenze.
Come è noto, quest’anno, oltre all’influenza stagionale c’è anche quella del virus H1HN. In particolare, per quest’ultima patologia il Ministero dell’istruzione ha già dato istruzioni, raccomandando ai docenti e agli alunni malati di rimanere a casa per non diffondere il contagio.
Un comportamento schizofrenico, quello del Ministro, che da un lato chiede ai docenti influenzati di stare a casa, dall'altro ignorando le richieste della Gilda, li punisce applicando la tassa sulla malattia.
Roma, 2 novembre 2009