Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, ha sfidato il presidente del Consiglio intervenendo dal palco di piazza Prefettura, a Bari, dove si è svolto il comizio conclusivo della manifestazione contro la riforma della scuola.
Davanti a una platea di 20mila docenti e 4mila studenti, Di Meglio ha avvertito il governo: "Oggi non è scesa in piazza una minoranza ma tutto il mondo della vera scuola. Se il disegno di legge non verrà stoppato, lo sciopero e le manifestazioni di oggi saranno soltanto l´inizio di una lotta che porteremo avanti percorrendo tutte le strade possibili, senza escludere lo sciopero degli scrutini".
"Oggi tutti i sindacati rappresentativi della scuola si sono uniti per difendere la scuola pubblica statale e la Costituzione violata da una riforma che vuole assegnare pieni poteri ai presidi e che prevede l´assunzione diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici attraverso albi territoriali".
In merito all´assunzione dei precari, il coordinatore nazionale della Gilda ha ricordato che "non si tratta di un regalo, di un favore concesso dal governo, perché sull´Italia grava una condanna della Corte di Giustizia europea. Non bisogna mettere i precari l´uno contro l´altro - ha affermato Di Meglio - perché devono essere immessi in ruolo tutti quelli che hanno maturato il diritto alla stabilizzazione".
Infine un messaggio a Renzi, che ha definito "una minoranza" gli insegnanti oggi in sciopero: "Il presidente del Consiglio stia sereno: il disegno di legge lo abbiamo letto bene tutti: è vergognoso e va ritirato".