Di Meglio commenta le dichiarazioni della ministra Azzolina sul 9 dicembre come data di una possibile ripresa delle lezioni in presenza
Una sonora bocciatura del contratto sulla didattica digitale integrata che legittima ulteriormente la decisione di non sottoscriverlo. È quanto emerge dal sondaggio promosso e condotto dalla Gilda degli Insegnanti nella settimana tra il 13 e il 20 novembre e al quale hanno partecipato 5.269 docenti rispondendo online alle 13 domande poste dal sindacato.
L’81% dei partecipanti condivide la decisione della Gilda di non sottoscrivere il CCNI sulla Didattica Digitale Integrata: il 66,2% si dichiara molto favorevole alla posizione assunta dal sindacato e il 14,8 leggermente favorevole. Il 15,3% si definisce perplesso, il restante 3,7% è contrario.
Alla domanda “Siete d’accordo con l’affermazione la didattica a distanza non è scuola”?, il 63,4% risponde sì (42,6% molto, 20,8% leggermente), il 19,6% esprime perplessità e il 17% non è d’accordo.
La FGU-Gilda degli Insegnanti aderisce alla campagna #DatiBeneComune (https://datibenecomune.it/), insieme con oltre cento promotori tra associazioni, ong e media, per chiedere, come si legge nella lettera aperta rivolta al Governo, di “rendere disponibili, aperti, interoperabili (machine readable) e disaggregati tutti i dati comunicati dalle Regioni al Governo dall’inizio dell’epidemia per monitorare e classificare il rischio epidemico, e di fare lo stesso per tutti i dati che alimentano i bollettini con dettaglio regionale, provinciale e comunale, della cosiddetta Sorveglianza Integrata Covid-19 dell'Istituto Superiore di Sanità e i dati relativi ai contagi all’interno dei sistemi, in particolar modo scolastici”.
I fatti stanno dimostrando che, anche sul pagamento delle supplenze Covid, purtroppo i nostri segnali di allarme erano fondati.
Dalla verifica effettuata dopo l’emanazione del decreto firmato dai ministri Azzolina e Gualtieri per lo stanziamento delle risorse con cui retribuire gli incarichi relativi all’organico Covid, emerge che è stato sottostimato il costo degli stipendi sia degli insegnanti, sia del personale non-docente.
Un errore, dovuto al disallineamento delle informazioni tra i due dicasteri, che ritarda gravemente il pagamento degli stipendi dei supplenti Covid nei casi in cui le scuole abbiano già impiegato l’intera somma assegnata dall’Ufficio scolastico regionale e, dunque, adesso non abbiano i fondi sufficienti.
Si renderanno, dunque, necessarie forme di compensazione tra le risorse assegnate alle scuole. Ad affermarlo è la Gilda degli Insegnanti che questa mattina ha partecipato a una riunione in videoconferenza con il ministero sulla gestione finanziaria dell’organico Covid.
“Da oggi le prove del concorso straordinario, che il ministero dell’Istruzione ha strenuamente voluto iniziassero il 22 ottobre scorso nonostante l’impennata della curva epidemiologica, sono sospese a data da destinarsi.
Anziché incaponirsi al di là di ogni buon senso, sarebbe stato opportuno rinviare le prove concorsuali, così da evitare disparità di trattamento tra chi, pur se tra mille ragionevoli preoccupazioni dovute alla situazione sanitaria e alle trasferte di chilometri e chilometri, ha potuto partecipare e chi, invece, ha dovuto rinunciare perché in quarantena.
Un tavolo politico mirato al comparto istruzione per affrontare le tante questioni aperte che investono il settore, da quelle legate all’emergenza epidemiologica causata dal Covid-19 a quella riguardante il rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto ormai già da due anni.
Questa la richiesta avanzata da Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Federazione Gilda-Unams, alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina nel corso dell’incontro che si è svolto questa mattina in video collegamento con i sindacati confederali e di categoria per discutere di Recovery Fund e Legge di Bilancio.
Il contratto sulla didattica digitale integrata non ci trova d'accordo né nel metodo né nel merito e, dunque, non lo sottoscriviamo.
Per mesi abbiamo chiesto al ministero dell'Istruzione di aprire un tavolo per discutere le modalità di attuazione della DDI, ma l'Amministrazione si è sempre rifiutata, preferendo agire unilateralmente con decreti, circolari e note.
Soltanto il 22 ottobre siamo stati convocati con una proposta di Ccni e tempi strettissimi per la trattativa.
Quanto al merito, si tratta di un contratto che in realtà non interviene sulle questioni importanti da regolare, come i tempi, il tipo e le modalità della prestazione lavorativa richiesta ai docenti, ma non fa che ricalcare il decreto ministeriale dell'agosto scorso e le linee guida.
Riassunti in un documento unitario proposte e obiettivi su cui GILDA Unams, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal intendono avviare una fase di intense iniziative. Previsto un piano ampio di assemblee a sostegno di una piattaforma che, a partire dal confronto sulle più immediate emergenze, orienterà le azioni sindacali nelle interlocuzioni col Governo e le forze politiche sulla prossima legge di Bilancio e in vista del rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro.
“Migliorare la qualità dei sistemi di istruzione e formazione in termini di ampliamento dei servizi per innalzare i risultati educativi (i risultati dei testi internazionale sull’acquisizione delle competenze, la diminuzione del tasso di abbandono scolastico e del fenomeno dei NEET, l’aumento della quota dei diplomati e laureati, l’aumento della partecipazione all’attività formativa degli adulti)” è uno degli obiettivi strategici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Mai come nella drammatica congiuntura sociale e politica che sta vivendo il Paese, è emersa l’importanza del ruolo che riveste la scuola come strumento di promozione e crescita della persona, fondamentale per rafforzare la coesione e la tenuta democratica, sostenendo l’intera comunità nazionale nell’impegno richiesto per il superamento dell’emergenza e la fuoriuscita dalla crisi indotta dalla pandemia.L’alto livello di consapevolezza finalmente manifestato in questa circostanza dalla Comunità Europea con l’annuncio degli interventi straordinari sostenuti dal cosiddetto Recovery Fund delinea una prospettiva di forte rilancio di cui va colta fino in fondo l’opportunità e che deve avere nelle politiche dell’istruzione e della formazione uno dei suoi assi portanti.In tal senso, pur mantenendosi nell’ambito degli assi strategici indicati dalla Comunità, dev’essere orientato l’utilizzo delle risorse che il Governo si appresta a stanziare per sostenere la fuoriuscita dalla crisi. Un forte impegno sulla scuola è indispensabile per dare al Paese e alle nuove generazioni una prospettiva di crescita duratura e stabile, assumendo la conoscenza come risorsa trasversale e diffusa. Su queste premesse e su questi obiettivi FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, GILDA Unams intendono sviluppare nell’immediato la propria iniziativa sindacale, con un piano ampio di assemblee sostenuta da un ampio coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori a sostegno di una piattaforma che a partire dal confronto sulle più immediate emergenze orienterà le azioni sindacali nelle interlocuzioni col Governo e le forze politiche sulla prossima legge di bilancio e in vista del rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro.