ORDINANZA GRADUATORIE SCUOLE ESTERO

Giovedì, 13 Dicembre 2012 12:28
la_nuova_14_dic_2012_miniÈ stato un successo grandissimo perché ottenuto in tempi di crisi profonda e perché gli stipendi erano fermi da tempo

NUORO Tra Nuoro e provincia, lo attendevano con ansia più di 600 insegnanti, ma se si considera anche il resto dell’isola, toccherà più di cinquemila docenti. È lo sblocco degli scatti nello stipendio degli insegnanti, o meglio il recupero di uno degli scatti fermi ormai da anni. Tradotto in parole povere, significa che da subito, neo pensionati compresi, nella propria busta paga mensile i docenti di ruolo avranno in media 150 euro in più. Ma non solo: l’aumento si rifletterà sulla buonuscita e sulla pensione.

La notizia arriva come un dono anticipato di Natale ma in realtà è frutto di una battaglia durissima che si è conclusa la scorsa notte in un palazzo romano, e porta anche la firma di una nuorese, nonché l’unica sindacalista sarda presente al tavolo delle trattative. C’era anche Maria Domenica Di Patre, infatti, vice coordinatrice nazionale della Gilda, a trattare, la scorsa notte, a Roma con i vertici dell’Aran, l’agenzia ministeriale che si occupa di tutti i contratti. Anche quella per il recupero dello “scatto” nello stipendio dei docenti è stata una battaglia agguerrita, e Maria Domenica Di Patre ne porta dietro ancora un pizzico di stanchezza.

«Ma è una stanchezza – dice, mentre si trova ancora a Roma ed è reduce dalla maratona per gli scatti – che è carica di tanta soddisfazione per il grandissimo risultato ottenuto. La Gilda ha firmato quella che considera una grande vittoria, soprattutto perché ottenuta in tempi di crisi, nei quali si riesce a ottenere poco o nulla. La Cgil non ha voluto firmare perché l’aumento negli stipendi è stato pagato togliendo i soldi al cosiddetto fondo d’istituto. Ma noi teniamo a ricordare che in realtà al fondo d’istituto, quello che finanzia i progetti delle scuole, resta ben un miliardo di euro, e non è poco. E poi il taglio è stato fatto in percentuale su tutte le voci che compongono il fondo e non ricadrà dunque soltanto, come stanno diffondendo voci allarmistiche, sulla scuola dell’infanzia.

Resteranno le supplenze, infatti, così come alle Superiori resteranno i corsi di recupero. Questa è stata una grandissima vittoria perché lo stipendio degli insegnanti era fermo da troppo tempo. Il primo scatto, eravamo riusciti a recuperarlo nel 2010, ora arriva il recupero del secondo. Significa che tutte le nostre battaglie, alla fine, servono a qualcosa». Lo scorso 9 novembre, una delle ultime vittorie: quando a Roma è stato accantonato il tanto discusso decreto ex Aprea, che apriva la strada ai privati nelle scuole.

Evidentemente in tanti, tra gli studenti, non conoscono questa notizia, tant’è che anche negli istituti superiori nuoresi, in questi giorni, stanno protestando per chiedere la bocciatura di quel decreto. «Le nostre battaglie per la scuola non si fermeranno qua – continua Maria Di Patre – da gennaio ripartiremo con altri incontri per ottenere il ripristino del terzo scatto bloccato, un nuovo contratto, l’immissione in ruolo di tutti i precari, e vogliamo affrontare in modo deciso il discorso delle pensioni. Perché non è pensabile che si voglia costringere un insegnante a stare a scuola fino a 65/70 anni». (v.g.)

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