"A fronte di un aumento in busta paga che si prospetta irrisorio, appena 48 euro medi netti pro capite dopo 8 anni di mancato rinnovo contrattuale, sarebbe inaccettabile chiedere ai docenti ulteriori aumenti di carichi lavorativi". È quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, dopo l'incontro avvenuto questa mattina al Miur.
"La perdita del potere di acquisto ammonta a circa 130 euro netti pro-capite, una cifra molto alta - sottolinea Di Meglio - se si considera che gli stipendi degli insegnanti sono tra i più bassi del pubblico impiego".
"Come condizione minima, chiediamo che la partita del contratto si chiuda senza altri danni, ovvero senza un peggioramento degli istituti contrattuali vigenti e senza modifiche alla struttura della retribuzione. In altri termini, - spiega il coordinatore della Gilda - nessuno tocchi gli scatti di anzianità che rappresentano l'unica possibilità di incremento stipendiale per gli insegnanti. Ricordiamo che abbiamo già perso la progressione di carriera relativa al 2013 e che i neo assunti non godranno dello scatto intermedio".
"Per rimpinguare i fondi previsti per il rinnovo, durante la trattativa all'Aran chiederemo di destinare al rinnovo del contratto le risorse spesso sprecate della legge 107/2015, come quelle erogate per il bonus del merito".
"Il contratto - conclude Di meglio - deve servire concretamente a valorizzare la funzione docente e a tutelarla dall'eccesso di burocrazia e dagli impegni impropri che la soffocano, per permettere agli insegnanti di dedicarsi all'attività didattica"
Roma, 14 giugno 2017