"Un'altra fumata nera: la convocazione al Miur è stata soltanto un atto di cortesia, ma è chiaro che non ci sono significativi margini di trattativa sui nodi cruciali del ddl il cui impianto complessivo resta inaccettabile. Come abbiamo ribadito durante l'assemblea nazionale della Gilda che si è svolta lo scorso week end a Salerno, la mobilitazione prosegue con lo sciopero degli scrutini e le numerose iniziative di protesta in tutta Italia".
Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta l'incontro avvenuto questa mattina al Miur con il ministro Giannini.
Sul fronte delle assunzioni, Di Meglio ha sottolineato la necessità di un piano pluriennale per la stabilizzazione di tutti i precari che ne hanno maturato il diritto e ha sottolineato l'incostituzionalità della chiamata diretta nella scuola da parte dei dirigenti scolastici "che lascia spazi di discrezionalità inammissibili".
No anche alla triennalità del contratto e agli ambiti territoriali "perché, come stabilisce anche il codice civile, ogni lavoratore ha diritto, superato un periodo di prova e salvo comprovate esigenze, a permanere nel suo luogo di lavoro".
"Riteniamo poi offensivo – aggiunge Di Meglio – l'inserimento di genitori e alunni nel comitato di valutazione che dovrebbe giudicare l'operato degli insegnanti: i docenti non sono contrari al merito, ma vogliono che sia stabilito da persone competenti perché la scuola non è un'azienda con il compito di soddisfare le richieste dei clienti, ma un'istituzione dello Stato che deve formare culturalmente e responsabilmente le future generazioni del Paese".
Roma, 25 maggio 2015