Ci sarebbe da avvilirsi, ma la Gilda non intende farlo. Sappiamo che quanto più le situazioni sono serie, tanto più occorrono vigore, volontà, e capacità di non demordere. Così abbiamo sempre fatto e oggi ne siamo anche orgogliosi perché possiamo attribuire alla tenacia la vittoria sul recupero degli scatti dei docenti per il 2010 e il 2011, ottenuta, quest´ultima, grazie all´indizione di uno sciopero generale della scuola, poi correttamente sospeso per l´obiettivo conquistato.
Quindi, con la solita volontà di non dare nulla per perso, presentiamo ai colleghi, ai politici in lizza, all´opinione pubblica queste nostre richieste.
Con queste proposte articolate - che non sono un´agenda né un elenco anonimo e casuale - disegniamo quell´idea di scuola che sempre abbiamo sostenuto e difeso. Quella scuola della Costituzione, preposta alla formazione dei giovani e che attribuisce ai docenti un mandato sociale istituzionale. Non una scuola servizio che risponde ad esigenze individuali, a volte di dubbia valenza e a volte mercantili.
Per questo, al primo posto del progetto, abbiamo inserito quelle richieste che ci hanno contraddistinto da sempre: la richiesta dell´Area di contrattazione separata per i docenti e l´istituzione di un Consiglio superiore della Docenza.
Chi ci segue, conosce molto bene e condivide i motivi di queste nostre istanze che possono essere sintetizzati nel principio oramai universalmente riconosciuto secondo cui non può esserci buona scuola se non ci sono insegnanti valorizzati.
Aggiungiamo però una precisazione a chi ci potrebbe accusare di corporativismo: sì, c´è nella nostra storica richiesta una volontà di disegnare un corpo istituzionale definito e responsabile a cui la Repubblica affida l´importante compito di formare le nuove generazioni.
Fino ad oggi, alla funzione docente sono state via sottratte competenza importanti e la realtà ci segnala che l´operazione è stata un fallimento.
Per questo, confermiamo la nostra idea: ai docenti siano ridati autorevolezza, stima, e riconoscimento istituzionale.
Naturalmente con queste richieste non intendiamo sostituirci al Parlamento, sappiamo bene che la politica scolastica deve scaturire dall´azione parlamentare - e non del solo Governo - e dunque non dai sindacati e da gruppi di lobby non ben identificate. Tuttavia, i risultati degli ultimi anni hanno mostrato la grande difficoltà da parte della politica a vedere la scuola come un settore vitale del Paese. Essa è stata piuttosto un ambito in cui tagliare anche l´essenziale. Per questo, forniamo il nostro contributo, aperti al dibattito e alla collaborazione per l´interesse generale del Paese.
Il Coordinatore nazionale della Gilda-FGU
Rino Di Meglio