“Con la decisione assunta ieri in merito alla reiterazione dei contratti a tempo determinato per il personale della scuola, la Corte Costituzionale conferma la sentenza emessa nel novembre 2014 dalla Corte di Giustizia Europea e premia l'impegno del nostro sindacato che per primo ha sollevato la questione a Lussemburgo”.
A dichiararlo è la Gilda degli Insegnanti che definisce la pronuncia della Consulta “una promozione con debito”.
“Preoccupa l'affermazione secondo cui il piano assunzionale della 'Buona Scuola' sanerebbe l'ingiusto trattamento riservato ai docenti precari a causa della reiterazione dei contratti a termine oltre i 36 mesi. Infatti – spiega la Gilda - il piano di immissioni in ruolo ha tagliato fuori una fetta consistente di insegnanti che hanno maturato più di tre anni di servizio e che ancora oggi non sono titolari di cattedra”.
“Ancora più allarmante è il riferimento al comma 131 della legge 107/2015 che vieta la reiterazione del rapporto di lavoro precario oltre i 36 mesi ma senza imporre la stabilizzazione del docente e, anzi, ne prefigura il licenziamento.
Ci riserviamo comunque – conclude il sindacato - un approfondimento dopo aver letto il testo integrale della sentenza della Consulta”.
Roma, 13 luglio 2016