La legislazione italiana, violando la direttiva comunitaria numero 99, consente il rinnovo dei contratti a tempo determinato per coprire le vacanze nell'organico docente e Ata in attesa della procedura concorsuale, senza però sapere se e quando il concorso si svolgerà. Ed è proprio su quest'ultimo punto che la Commissione europea punta l'indice, sottolineando che la reiterazione dei contratti a tempo determinato avviene senza prevedere alcun criterio obiettivo e trasparente per verificare che il rinnovo risponda a un'esigenza temporanea reale.
In sostanza, dunque, la Commissione europea boccia senza se e senza ma il comportamento dell'Amministrazione scolastica italiana in materia di precariato, bollandolo come arbitrario e vessatorio nei confronti del personale da anni in attesa di stabilizzazione e ribadendo la violazione della normativa europea. Adesso la parola passa alla Corte di giustizia ma intanto i precari della scuola italiana possono contare su un autorevole "alleato" qual è la Commissione europea.
Roma, 13 febbraio 2014