In dieci anni fuori 270 mila prof

Written by Martedì, 08 Marzo 2011 15:47
la_nuova_sardegna_10_03_2011_miniSettembre 2011, fuga dalla scuola

La Gilda: 134 docenti andranno in pensione

NUORO. La fuga più consistente, si registra alle scuole medie, seguite a ruota da elementari e superiori. Gli unici che resistono, con la stessa proverbiale pazienza di Giobbe, a quanto pare sono gli insegnanti di religione. È un piccolo esercito di docenti, spesso stanchi ed esasperati, che dal prossimo settembre andranno in pensione tra Nuoro e i confini della sua vecchia provincia.
Una fetta di scuola barbaricina che ha ottenuto il via libera per porre fine alla propria esperienza tra banchi e alunni. Sono 134 i "prof" che dal prossimo anno scolastico, nel Nuorese, diranno arrivederci e grazie alla scuola pubblica. Ma un'altra fetta, è fuori dalle porte dell'ex Provveditorato che ronzano nell'attesa di sapere quando potrà raggiungere la tanto attesa pensione.

Reduce da una maratona di riunioni al ministero dell'Istruzione - tra le mani ha i documenti appena sfornati da Roma sui 670 tagli alla scuola sarda - la vicecoordinatrice nazionale della Gilda, dà anche i dati dei pensionamenti, scuote la testa e lo afferma con un pizzico di sconforto: «È la prima domanda che mi fanno i docenti: "quando posso andare in pensione?". Questo è il segno evidente che la scuola versa in una condizione difficile e che i docenti non vedono l'ora di andare via. Dall'anno prossimo, in provincia di Nuoro andranno in pensione 134 insegnanti. È una corsa. Sono tre, quelli di religione, 25 alla Materna, 35 alle elementari, 42 alle Medie, 30 alle Superiori, 2 insegnanti di sostegno». La sindacalista lo aggiunge, poi, che un dato positivo, tuttavia, questi pensionamenti lo danno. «Perché quest'anno saranno in tutta Italia in numero di gran lunga superiore ai tagli. Questo, in teoria, consentirebbe al ministero di chiedere trentamila immissioni in ruolo, ma sono in attesa di occupazione fissa, ben 200mila precari in tutto lo Stivale. Ad aprile ci sarà il rinnovo della graduatorie permanenti».


Quanto al capitolo tagli, la vicecoordinatrice nazionale della Gilda, spiega che quest'anno, anche in Sardegna e nel Nuorese, sono «inferiori rispetto agli altri anni, ma 670 docenti in meno rimangono comunque tagli consistenti. E poi ci sono da sistemare i soprannumerari». «Anche se piccolo, però - aggiunge la Di Patre - un dato positivo in questa ondata di tagli c'è: è il fatto che, probabilmente grazie alle nostre battaglie, il ministero non ci ha messo più come fanalino di coda in Italia, e ha tenuto conto per la prima volta dell'orografia, delle strade, dei trasporti, del sociale. Resta il fatto che i docenti vivono in una situazione penosa: bersagliati da meritocrazia distorta, sanzioni, stipendi da fame. Per questo la Gilda aderisce alla manifestazione di sabato a Roma».

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