Cifre, quelle relative alla riduzione delle cattedre, che provocheranno un ulteriore indebolimento del servizio scolastico pubblico: “Si tratta di 14mila posti in meno nelle scuole superiori, quasi 4mila nelle medie e 9mila nelle elementari – spiega Di Meglio – a cui si aggiungono i 3540 tagli all’organico di fatto, per un totale di quasi 30mila posti in meno. Ciò significa che dal prossimo primo settembre il sistema scolastico italiano avrà meno insegnanti, classi più affollate e che gli alunni più svantaggiati godranno di meno aiuti. Altri 30mila docenti precari, soprattutto nelle regioni più povere del Sud, resteranno disoccupati. Si tratta – sottolinea Di Meglio – di una scelta sbagliata anche dal punto di vista sociale, perché questi tagli peggioreranno una situazione economica già molto grave”.
Roma, 15 aprile 2010