“Adesso finalmente la magistratura sta dando ragione a chi ha dovuto subire ingiustizie ed è stato vittima di un grave eccesso di potere, ma non possiamo che definire una vergogna il silenzio e l’immobilismo dell’amministrazione scolastica nei confronti di una dirigente scolastica che, assumendo un comportamento inaccettabile, ha arrecato danni ai docenti e costi ingiustificati all’amministrazione”.
Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, interviene in merito alle due sentenze con cui il tribunale di Catania ha disposto l’annullamento dei due provvedimenti disciplinari, una censura e una sospensione dal servizio per due giorni, inflitti nel 2018 a una docente dell’istituto Maiorana, nel capoluogo etneo. L’insegnante, così come altri quattro colleghi, era stata sospesa per non aver utilizzato il registro elettronico nonostante la scuola fosse carente di computer.
Con una nota indirizzata al Ministero dell’Istruzione e all’Ufficio scolastico regionale della Sicilia, la Gilda ricorda che il 22 febbraio 2018 era intervenuta con una lettera inviata alla dirigente scolastica, invitandola a revocare la sanzione disciplinare anche alla luce della sentenza che era stata emessa dal Giudice del Lavoro di Trani in favore della docente ricorrente. Revoca che, però, non è mai arrivata.
“Il provvedimento del tribunale di Catania ci dà ragione e ne siamo soddisfatti, ma non è possibile che a pagare siano sempre gli anelli più deboli della catena. AI vertici dell’amministrazione centrale e periferica chiediamo, quindi, se sia il caso di sanzionare i comportamenti omissivi e l’eccesso di potere esercitati dalla dirigente scolastica e quali provvedimenti si intenda assumere nei suoi confronti”, conclude Di Meglio.
Roma, 10 settembre 2020