La Gilda, inoltre, solleva forti preoccupazioni riguardo alcune delle tematiche sulle quali il comitato potrà formulare proposte per redigere il piano nazionale della scuola.
“Ben venga l’innovazione digitale – spiega Di Meglio – se ciò significa migliorare la qualità degli strumenti didattici a disposizione delle scuole. Però sia chiaro, e lo ribadiamo ancora una volta, che la didattica a distanza, su cui la task force lavorerà anche con lo scopo di rafforzarne contenuti e modalità di utilizzo, è un surrogato della scuola e, in quanto tale, deve necessariamente limitarsi alle situazioni emergenziali e straordinarie. Non ci stancheremo mai di ripetere che l’istituzione scuola e la sua funzione, sancite dalla Costituzione, si esplicano nella relazione in presenza tra insegnante e discente”.
Il coordinatore nazionale della Gilda richiama l’attenzione anche su un altro tema allo studio del comitato: la formazione iniziale e il reclutamento del personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado, con riferimento alla previsione di nuovi modelli di formazione e selezione. “Si tratta di un punto molto delicato – mette in guardia Di Meglio – perché coinvolge lo status giuridico degli insegnanti le cui eventuali proposte di cambiamento richiedono un coinvolgimento di soggetti ben più ampio di quello costituito dalla task force ministeriale. Il metodo da seguire, come abbiamo più volte ripetuto alla ministra, - conclude Di Meglio - è quello della dialettica e della condivisione anche con chi rappresenta un milione di lavoratori e lavoratrici del mondo della scuola”.
Roma, 24 aprile 2020