SCATTI 2013 E BLOCCO CONTRATTO, GILDA-UNAMS PROMUOVE RICORSO COLLETTIVO

Lunedì, 13 Ottobre 2014 13:48
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Il documento del Governo (o meglio, del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi) è un corposo testo di136 pagine, stilato con l’intenzione di creare (finalmente, sembra suggerire…) la buona scuola, pieno di buone intenzioni, di molte genericità, di diverse frasi ad effetto e di nessuna sostanza economica (nel senso che con si contemplano nuovi investimenti sulla scuola, nessun aumento della percentuale del PIL, come aveva indicato il Consiglio d’Europa).

La Gilda degli insegnanti non ha avuto fretta nel commentarlo,non ha “sparato” subito giudizi sentenziosi ma si è presa il tempo necessario per leggerlo con la giusta attenzione.

Tutti i suoi dirigenti, gli organismi direttivi, gli organi di ricerca e di studio al suo interno hanno letto con riflessione e senza pregiudizio questa grande promessa, cercando di valutarla con serenità, di decodificare le allusioni e di scovare i punti che non tengono.

Il risultato di questa operazione è stata una serie di interrogativi, di risposte e di precisazioni analizzata dagli Organi direttivi interni e sistematizzata, a cura del Centro Studi nazionale, nel presente  documento di analisi e di controproposte (che si trova in questo fascicolo), approvato dall’Assemblea nazionale dei delegati, il 5 ottobre 2014.

Inutile precisare che la proposta de #labuonascuola non ci ha complessivamente convinto.

Prima di tutto perché il titolo del documento del governo Renzi sembra trasmettere l’immagine di una scuola riformata “buona” che si contrapporrebbe all’attuale scuola “nonbuona”.

La Gilda degli Insegnanti, invece,è convinta che la scuola vera, quella non immaginata e interpretata strumentalmente dai media, sia già una buona scuola,soprattutto, per merito degli insegnanti e del loro lavoro.

La “nostra buona scuola” è fatta da “buoni insegnanti” che lavorano in classe giorno dopo giorno,trasmettono le conoscenze e formano il senso critico dei nostri giovani, senza dover dimostrare di essere migliori solo perché fanno altro rispetto all’insegnamento.

Poi, perché le soluzioni presentate, sia quelle positive, come l’assunzione dei precari, sia quelle negative, come l’eliminazione degli scatti di anzianità, sono un giochetto di prestigio che toglie fondi all’interno per ridistribuirli in maniera poco limpida e poco sincera.

Ancora, ci sono altri motivi che i colleghi leggeranno nel nostro documento, dove alle critiche abbiamo accompagnato le nostre soluzioni. Abbiamo cercato un dialogo, anche con i docenti che ci leggono, un dialogo costruttivo, pur se polemico.

A chi ci legge chiediamo un confronto aperto, sincero e appassionato. Solo riprendendoa ragionare insieme si può lavorare per questa nostra buonascuola a cui tutti teniamo.

 

Il Coordinatore nazionale della Gilda-FGU

Rino Di Meglio

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