Rassegna stampa

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ITALIAOGGI

L'alunno si fa male, scatta la responsabilità contrattuale
di Antonio Ciccia e Alessio Ubaldi

 

Se l'alunno si infortuna durante l'orario scolastico (anche da solo) ne risponde la scuola. La responsabilità, inoltre, non è di tipo extracontrattuale, ma contrattuale. É, quindi, la scuola a dover provare di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno o che questo si sia presentato per un caso puramente fortuito. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 24853 del 24 novembre 2011, chiamata a risolvere un litigio tra un alunno, infortunatosi durante l'orario di scuola, e quest'ultima. Capita spesso che i bambini si facciano del male tra i banchi di scuola. Nel caso sottoposto all'attenzione della corte un alunno si infortuna a seguito di urto accidentale con un suo compagno. I genitori si rivolgono al giudice per ottenere un risarcimento dei danni da parte dell'istituto scolastico che, però, non ne vuole sapere. In tutti i gradi di giudizio la domanda di risarcimento verrà negata perchè le modalità dell'incidente convincono i giudici a credere che si trattasse di un caso fortuito, come tale fuori dalla portata della vigilanza degli insegnanti.

adnkronosSCUOLA: REGIONI CHIEDONO INCONTRO A MINISTRO PROFUMO = Perugia, 6 feb. - (Adnkronos) - Un incontro urgente con il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, per rimarcare il ruolo delle Regioni in tema di istruzione. È quanto ha chiesto la commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni dopo l'inserimento di alcune disposizioni sull'Istruzione nel decreto legge in materia di semplificazione e sviluppo.

RITOCCHI SU ISTRUZIONE E AEROPORTI

Venerdì, 03 Febbraio 2012 16:27

bugiaScatti di anzianità, la Gilda degli Insegnanti proclama lo stato di agitazione. A far divampare la protesta è il mancato pagamento delle progressioni di carriera relative al 2011. "Nel corso dell'incontro del 10 gennaio scorso al Miur – dichiara il coordinatore nazionale Rino Di Meglio – il ministro Profumo aveva assicurato che si sarebbe occupato della questione e che nel giro di una settimana ci avrebbe fornito aggiornamenti. E invece, nonostante siano trascorsi oltre 20 giorni, ancora tutto tace. Ecco perché abbiamo deciso di indire lo stato di agitazione".