Paolo Bonaiuti è in pole per la presidenza della VII commissione della camera. Ex portavoce del Cavaliere, di lui si era parlato per un incarico da ministro alla cultura nel governo tecnico, ma poi i partiti hanno deciso che non avrebbero avuto loro esponenti nella compagine di Mario Monti e non se ne è fatto più nulla.

Il riposo per il 71enne deputato pdl, che tante avventure ha condiviso con Silvio Berlusconi, sembra comunque finito, con le imminenti dimissioni di Valentina Aprea, presidente della commissione cultura e istruzione di Montecitorio, di cui Bonaiuti è componente.

L'Aprea, figura di spicco del Pdl, forzista convita, sottosegretario all'istruzione con Letizia Moratti, sarà il nuovo assessore alla cultura e all'istruzione della giunta lombarda di Roberto Formigoni. E Bonaiuti è il candidato naturale a prenderne il posto a Roma: è portato a comporre i dissidi piuttosto che a crearli, dote importante per il presidente di una commissione parlamentare; e poi non altererebbe gli equilibri delle commissioni che per tacito accordo i partiti che appoggiano Monti hanno deciso di non rivedere. Il via libera a Bonaiuti infine potrebbe essere controbilanciato dalla nomina di Luigi Nicolais, deputato pd (sempre nella VII commissione), ex ministro della funzione pubblica del governo Prodi, a nuovo presidente del Cnr, posto lasciato libero da Francesco Profumo, divenuto ministro dell'istruzione. Il gioco, rigorosamente a incastri, si deciderà entro fine febbraio