
“Quello di questa nostra iscritta – commenta il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio – è uno dei tantissimi casi drammatici che riguardano migliaia di docenti precari italiani: nonostante abbiano superato i concorsi, ottenendo più di un'abilitazione, questi colleghi si ritrovano ultracinquantenni, senza neppure la speranza di ricevere una supplenza e con famiglie da mantenere. Tutto ciò – sottolinea Di Meglio – a causa dei tagli imposti dalla riforma Gelmini”.
“La scuola non è un ammortizzatore sociale, come ha più volte ribadito il ministro, ma il diritto al lavoro, sancito dalla nostra Costituzione, va rispettato. Anche per questo motivo – conclude il coordinatore nazionale – la Gilda degli Insegnanti ha indetto lo stato di mobilitazione a partire dal primo settembre”.
Roma, 26 agosto 2010
Ufficio stampa Gilda Insegnanti