"Dalle nostre proiezioni - afferma Di Meglio - risulta che, nonostante i tagli feroci operati dal Governo, i precari sono ancora numerosissimi: calcolando sia i supplenti che hanno ricoperto l'incarico per tutto l'anno, sia quelli che hanno prestato servizio fino al termine dell'anno scolastico, i precari sono 130mila, cioe' uno ogni sei insegnanti. Oltre a cio' - aggiunge il coordinatore nazionale - bisogna considerare che i posti concessi non rappresentano neanche il 50% dei pensionamenti. In questo modo, si continua ad accentuare una politica di precarizzazione del personale scolastico che nuoce alla qualita' dell'insegnamento, incidendo negativamente sulla continuita' didattica".
Di Meglio esprime un giudizio negativo anche sulla Finanziaria, ribadendo che si tratta di una manovra iniqua "perche' - spiega - a pagare non sono tutti i cittadini, ma soltanto i dipendenti pubblici e, in particolar modo, gli insegnanti. Percio' ci auguriamo che i risparmi vengano utilizzati per restituire le progressioni di anzianita', prestando attenzione soprattutto ai neo immessi in ruolo e ai docenti che altrimenti, andando in pensione nei prossimi tre anni, rischiano di subire una perdita economica permanente".
Critico anche il commento in merito alla valorizzazione del personale docente: "Non riteniamo - conclude Di Meglio - che un sistema serio di valutazione possa essere individuato in modo sbrigativo e senza risorse. Siamo disponibili a discutere, purche' ci si occupi di migliorare la qualita' dell'insegnamento e non si premino proiettifici e attivita' burocratiche".
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