La Gilda degli Insegnanti inizia il nuovo anno rilanciando i temi economici più sentiti dalla categoria e lo fa promuovendo una petizione indirizzata al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Le firme verranno raccolte in tutte le scuole d'Italia e anche online attraverso la piattaforma https://www.change.org/p/giuseppe-conte-stipendi-pi%C3%B9-alti-per-gli-insegnanti
"Negli ultimi anni - spiega il sindacato - i docenti hanno subito una sostanziale diminuzione di prestigio, anche a causa della significativa riduzione del potere di acquisto degli stipendi.
Buste paga sempre più leggere hanno portato gli insegnanti italiani a diventare fanalino di cosa nell'impietoso confronto con tutti gli altri dipendenti pubblici e con gli insegnanti degli altri Paesi europei".
Secondo i dati Ocse ed Eurydice, gli stipendi dei docenti in Germania sono praticamente il doppio rispetto a quelli italiani, per tutti i gradi di scuole e per tutte le anzianità, e molto al di sopra della media europea; anche in Spagna le retribuzioni, soprattutto quelle iniziali, si collocano al di sopra della media europea.
La Francia ricalca l'andamento europeo, ma con le retribuzioni intermedie più basse, mentre l'Italia si mantiene allineata al livello europeo fino all'anzianità di servizio di 15 anni ma segna un netto calo a fine carriera.
"Per cambiare questa situazione indecorosa - afferma Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti - occorre investire maggiori risorse nel rinnovo del contratto, a partire dai fondi del bonus merito che, secondo Di Meglio, "non è un sistema che consente di premiare un bravo insegnante: è un incremento del fondo di istituto con soldi messi a disposizione del dirigente per premiare chi fa progetti - dice senza mezzi termine il coordinatore della Gilda -.
Noi abbiamo proposto che le somme stanziate con la legge 107 per il bonus merito vengano utilizzate per dare un minimo di incremento di stipendio agli insegnanti. Se ci sono soldi, che non vengano sprecati".
Riguardo, poi, allo scippo dello scatto di anzianità 2013, la Gilda sottolinea che il blocco ha effetti su tutti perché ha spostato in avanti di un anno la progressione, con danni consistenti e irreversibili su stipendio e previdenza stimabili mediamente in 7000 euro nell'arco della carriera lavorativa.
Roma, 18 gennaio 2019
UFFICIO STAMPA GILDA INSEGNANTI