Il 3 febbraio 2013, i responsabili provinciali dei Precari della Gilda degli insegnanti si sono riuniti per affrontare i problemi del precariato scolastico che resta una delle emergenze più spinose della Scuola Pubblica Statale Italiana.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una serie di tagli di risorse che, di fatto, stanno seriamente pregiudicando il funzionamento del nostro sistema di istruzione statale, e che rischiano di pregiudicare il futuro di intere generazioni, proprio nel momento in cui più ci sarebbe bisogno di competenze e capacità di elevato livello per poter rilanciare la competitività della nostra nazione e per rispettare gli standard europei di preparazione scolastica.
La Scuola Statale Italiana, sempre più in difficoltà, oggi è messa in ginocchio da continui e controversi adattamenti e spesso riesce a sopravvivere dignitosamente non solo per lo spirito di abnegazione dei colleghi di ruolo, ma anche dei colleghi precari. Noi riteniamo, perciò, che proprio alla luce della generale crisi economica e della scarsità di risorse disponibili, uno dei possibili interventi di miglioramento e di risparmio nel suo funzionamento sia proprio nel risolvere il problema del precariato. Di fatto, i costi di gestione generale del docenti precari, sommati a quelli dei rispettivi ammortizzatori sociali, risultano essere più dispendiosi rispetto alla loro assunzione a tempo indeterminato. Ciò, oltretutto, porterebbe il relativo superamento delle annuali e reiterate difficoltà di avvio di anno scolastico, nonché dell'emergenza "precariato".
E' per questo che proponiamo alla vostra attenzione i seguenti punti che per noi risultano fondamentali per la soluzione dell'annoso problema del precariato dei docenti:
1) L'immissione in ruolo su tutte le cattedre disponibili in Organico Funzionale, abolendo la distinzione tra organico di diritto e organico di fatto così da evitare il ritorno degli spezzoni inferiori alle 6h ai Dirigenti Scolastici e dando maggiore contezza alla legge n° 5 del 9 febbraio 2012 (art. 50 commi 1, 2 e 3). Tale operazione consentirebbe la stabilizzazione del precariato storico in tempi accettabili consentendo, al contempo, di ridurre il capitolo delle supplenze brevi e temporanee che si aggira su una spesa media di 180 milioni all'anno (Spesa relativa all'a.s. 2011/12), un risparmio della spesa pubblica e la soddisfazione dei precari storici.
2) Equiparazione dei diritti dei precari con quelli del personale di ruolo e pieno riconoscimento del servizio pre-ruolo nella ricostruzione della carriera, così come previsto dalle normative europee vigenti. Tale provvedimento permetterà di sanare detto divario evitando dispendiosi risarcimenti ai singoli insegnanti.
3) Al fine di procedere ad un corretto avvio dell'anno scolastico, è indispensabile definire e far rispettare date certe per le nomine in ruolo e incarichi annuali da completare comunque entro e non oltre il 31 luglio.
4) Ogni forma concorsuale di reclutamento avrà senso di esistere solo dopo la stabilizzazione dei precari delle GaE e su quelle classi di concorso che nell'oggi o nell'immediato futuro risultino esaurite o in sofferenza. Tali concorsi dovrebbero essere definiti garantendo una regolare periodicità.
Invitiamo i destinatari di tale lettera a prendere posizione su detti punti e, in accordo, a dare concretezza a tali richieste per il bene del futuro della nostra Nazione.