“Lo studente morto tragicamente a Udine in un’azienda non è solo una vittima di un incidente sul lavoro. La pratica dell’alternanza scuola lavoro va rivista. Non possiamo pensare di esporre i nostri studenti allo sfruttamento, o peggio a incidenti. Lo studente friulano è morto lavorando gratis per maturare crediti formativi. La Scuola è altro”.
“Abbiamo sempre sostenuto, e continuiamo a sostenere, che l’unica vera scuola sia quella in presenza e che la Dad altro non sia che un surrogato a cui ricorrere in situazioni di emergenza. Ma dopo 15 mesi dall’inizio della pandemia, purtroppo dobbiamo prendere atto che le condizioni di sicurezza non sono mutate”.
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