"La scuola italiana, ormai piegata su logiche aziendaliste più attente alla 'soddisfazione del cliente' che alla formazione degli studenti, purtroppo ha perso qualità. Una deriva che va combattuta e, in quest'ottica, l'attenzione verso il merito, accompagnata dall'emulazione che è cosa diversa dalla competitività, ci trova disponibili a un confronto costruttivo. Ci aspettiamo che il ministro Profumo trovi gli strumenti per realizzare una riforma che punti realmente a premiare i meritevoli, sradicando quella mentalità diffusa secondo cui è possibile raggiungere buoni risultati scolastici anche senza impegnarsi nello studio". E' quanto afferma il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, Rino Di Meglio, commentando la valorizzazione del merito contenuta nella bozza di riforma elaborata dal titolare di viale Trastevere.
"La Gilda – ricorda Di Meglio - ha sempre sostenuto la funzione istituzionale della scuola statale, luogo - secondo il dettato costituzionale - in cui si pareggiano le opportunità e i punti di partenza e a cui è affidata anche la formazione delle classi dirigenti. I capaci e meritevoli, identificati con sistemi democratici, dovrebbero essere la guida del Paese ma in questi anni non è stato così".
Il leader della Gilda, infine, auspica che il ministro dell'Istruzione adotti misure efficaci anche nei confronti dei dirigenti scolastici "spesso in prima linea ad intervenire, anche in maniera autoritaria, - sottolinea Di Meglio - proprio contro quei docenti che vorrebbero coltivare il principio del merito nel loro insegnamento e che vengono attaccati da genitori che pretendono le buone valutazioni anche quando i figli non si impegnano nello studio".
Roma, 7 giugno 2012
UFFICIO STAMPA GILDA DEGLI INSEGNANTI