Di Meglio (Gilda): bene solo per i precari. Pantaleo (Cgil): poco per l'università
ROMA Un "passo avanti", dopo anni di tagli indiscriminati, sebbene restino problemi irrisolti e questioni in sospeso. È un giudizio positivo solo in parte quello che i sindacati della scuola, degli insegnanti e dei precari fanno del decreto Carrozza. Nel passaggio del testo di legge dalla Camera al Senato, non ci sono stati «miglioramenti, anzi il testo prima era buono, ora è peggiorato», secondo Rino Di Meglio, il segretario di Gilda scuola, che rappresenta i docenti.
Del resto, i tempi per l'approvazione erano piuttosto stretti e non c'era tempo di apportare delle modifiche. «L'unica cosa seria di questo decreto (tutto fumo) - aggiunge Di Meglio - è la stabilizzazione di un gran numero di precari. Ma tutte le altre criticità sono rimaste, e quelle stanziate sono solo piccole somme». Un esempio? Il lodato "welfare degli studenti": «Prima - spiega il sindacalista - prevedeva borse di studio per i ragazzi meritevoli, ora è diventato semplice assistenzialismo.
Destinare fondi agli studenti con difficoltà economiche è un concetto lodevole, ma bisogna premiare i meritevoli». Storce il naso anche davanti al divieto di fumo esteso ai cortili e alle multe che gli insegnanti dovranno fare ai ragazzi sorpresi a fumare. «Ora docenti e bidelli - dice - invece di occuparsi di cose più serie, dovranno andare a caccia degli studenti che fumano fuori o nei bagni, multarli e con quei soldi finanziare la formazione alla salute. Una vera stupidaggine». Irrisolto per Di Meglio il problema dei docenti dichiarati inidonei, penalizzati dalla riforma pensionistica della Fornero e completamente assenti dal decreto. Mentre l'introduzione dell'orientamento obbligatorio e l'insegnamento dell'inglese nella scuola dell'infanzia, pongono una questione: «Non si capisce chi debba fare orientamento e insegnare l'inglese, con quali risorse gli insegnanti dovrebbero fare formazione?».