Un fiorente commercio di ricorsi al Tar del Lazio: un giro di centinaia di migliaia di Euro. Si tratta della valanga di ricorsi presentati da vari avvocati, alcuni collegati ad un sindacato, tendenti ad ottenere l’inserimento a “pettine”, anziché in coda alle graduatorie ad esaurimento dei precari della scuola, docenti e non. Dato che i ricorsi al Tar possono essere collettivi, basta chiedere una cifra modesta per la singola persona, qualche volta cento, qualche altra trecento Euro, per raccogliere, di fronte alla prospettiva di una immissione in ruolo o di almeno una supplenza annuale, migliaia di precari.