NUORO. Arrivano le famigerate pagelline di Brunetta, i dirigenti scolastici potranno sospendere gli insegnanti, proprio come fanno con gli alunni, ci sarà la terza ondata di tagli alle cattedre.
Eccolo qui come si prospetta il 2011 appena cominciato per gli insegnanti di Nuoro e provincia. Reduce da un nuovo tour tra uffici e riunioni sindacali al ministero dell'Istruzione, la rappresentante provinciale della Gilda, e vicecoordinatrice nazionale, Maria Domenica Di Patre, elenca numeri, dati e sgradite novità del nuovo anno. E poi lo ammette che sì, persino lei che è un'incrollabile ottimista, di fronte alla situazione attuale della scuola pubblica, avverte un forte senso di sconforto.
«Daremo battaglia - annuncia, però, decisa - faremo come sempre tutto il possibile per proteggere la scuola e i docenti, già bistrattati. Voglio continuare a sperare comunque nelle nostre battaglie: per la stabilizzazione dei precari, per sbloccare il contratto di lavoro, contro la valutazione degli insegnanti così come è stata pensata. Ma quello che ci aspetta sarà un anno molto difficile sotto diversi profili».
La Di Patre li elenca uno ad uno, a cominciare dalla rivoluzione delle pagelline e dalla terza tranche di tagli di cattedre previsti dal ministero a suo tempo. In tutta Italia, dal prossimo anno scolastico, la scure si abbatterà su 20mila insegnanti, e le previsioni per il solo Nuorese parlano di altri 200 docenti all'incirca in soprannumero. «Purtroppo saremo ancora una volta una delle province più penalizzate in tutto lo Stivale» spiega la sindacalista della Gilda.
Gli altri problemi che gli insegnanti di Nuoro e provincia troveranno nei mesi che verranno hanno nomi precisi. Si chiamano "mobilità", "contratti", e "merito". Quanto al primo, i docenti lo toccheranno con mano da qui alla fine di febbraio. Entro la fine del prossimo mese, infatti, si dovrebbero aprire i termini per presentare la domanda di trasferimento da un comune all'altro o da un ordine di scuola all'altro. Per il primo anno, spiega la Di Patre, le domande in questione si dovranno presentare on line, e non sarà uno scherzo.
La domanda la dovranno presentare tutti i docenti che l'anno scorso, in quanto considerati in soprannumero, erano stati "esiliati" in scuole diverse da quelle nelle quali erano titolari della cattedra. E spesso i luoghi di esilio erano tutt'altro che dietro l'angolo. «Oltre a loro, però - ricorda la Di Patre - la domanda la dovranno fare anche i docenti in esubero e i neo immessi in ruolo, altrimenti perdono il diritto di rientro». Ma la vera grande rivoluzione, per l'anno appena cominciato, sarà l'introduzione delle famigerate pagelline volute dal ministro Brunetta in tutto il pubblico impiego. In cosa consisterà questa rivoluzione è presto detto: gli insegnanti verranno giudicati da qualcuno - con molta probabilità il loro dirigente scolastico - e riceverà un premio denaro solo chi verrà considerato meritevole.
«Siamo contrari a questo discorso - afferma con decisione Maria Di Patre - intanto perché in tempi di crisi profonda per la scuola non è il momento di parlare di valutazioni dei docenti. E poi perché non è giusto che la valutazione dei docenti sia nelle mani dei dirigenti scolastici, e che sia finanziata con i tagli agli organici. Prima di parlare di merito, vorremmo che fossero adeguati gli stipendi e che siano valutati i politici»
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IL CASO
Anche gli insegnanti potranno essere sospesi
NUORO. Uno dei casi più eclatanti, in tutta Italia, è stato quello di una docente di Potenza. “Rea”, secondo il preside che l’ha sospesa senza troppe storie, di aver realizzato una simpatica barchetta di carta utilizzando il foglio di una circolare. Tra i primi a farne le spese, invece, in Sardegna, sembra che sia stato un docente di un istituto superiore del Marghine. A stretto giro di posta, negli ultimi mesi, pare che sia stato colpito anche un insegnante che lavora nel Bosano.
Sono loro, insomma, le prime vittime isolane di una novità piuttosto discussa prevista dalla nuove norme per il mondo della scuola. È la possibilità, per i dirigenti scolastici di sospendere dal lavoro i docenti fino a un massimo di dieci giorni. Proprio come succede per gli studenti, e, ovviamente, dietro precisa motivazione. Il problema, come spiega la sindacalista della Gilda, Maria Di Patre, è che «non è giusto dare al dirigente scolastico questo potere, e non è giusto perché hanno soppresso le varie commissioni disciplinari, nelle quali erano rappresentati anche i sindacati. Erano queste commissioni, sino a qualche tempo fa, a pronunciarsi sugli insegnanti».
La sospensione dei “prof”, insomma, sarà un’altra delle novità condite da polemiche che il 2011 riserverà anche alle scuole del Nuorese. E dopo i casi avvenuti nel Marghine e del Bosano, c’è da scommetterci: non mancheranno le polemiche e i dibattiti accesi sulla questione. Gli insegnanti che vengono sospesi, vengono sospesi anche per gli stessi giorni dallo stipendio, e questo si riflette ovviamente sugli scatti e sull’anzianità. (v.g.)